Che fine ha fatto la palla vintage?
Tornerà per i playoff di Serie C

Il pallone dei sogni è sparito. La Lega Pro, dopo averlo presentato in estate con la scritta C60, per festeggiare i Sesantanni della terza serie

Sembrava troppo bello per essere vero. Un genio del calcio aveva avuto una illuminazione: rispolverare il pallone dal disegno vintage Anni Settanta, per le partite della Lega Pro. Per i nostalgici (ma non solo, come spiegheremo) una grande notizia. Dopo che il calcio è diventato da tempo la palestra di strani designer, stilisti e grafici vari capaci di partorire sempre soluzioni disastrose, respingenti, noiose e falsamente psichedeliche, finalmente il lume della ragione: rispolverare il pallone a esagoni bianchi e pentagoni neri che ha fatto la storia del calcio. Precisamente dall’avvento della televisione, più o meno i Mondiali del 1970 in Messico. Quando c’era da sostituire il vecchio pallone di cuoio marrone che spariva, grigio su grigio, nelle riprese in bianco e nero delle telecronache.

Insomma, quando, la sera dell’anticipo di serie C Novara-Juventus Under 23, abbiamo rivisto il pallone dei sogni di nuovo rotolare in campo, si è aperto il cuore. La partita era più bella, più elegante, più sincera nelle sue dinamiche. Ma poi che è successo? Il pallone dei sogni è sparito. La Lega Pro, dopo averlo presentato in estate con la scritta C60, per festeggiare i Sesantanni della terza serie, con un design così ricercato da piazzarci anche qualche pennellata che rendesse l’effetto “usato”, lo ha rimesso nel cassetto. Inspiegabilmente. Ha fatto posto all’ennesimo, noioso, plasticoso, artificiale design moderno, che non vuol dire nulla: una striscia tenue come un brodino che si snoda sulla sfera senza lasciare traccia. Tutto asimmetrico, ovviamente.

Il pallone dei sogni risorgerà, pare, nelle partite dei playoff. Non si sa se dall’inizio o solo dalle semifinali.

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