Ganna, oro olimpico
e il casco comasco

Il decoratore dei campioni del ciclismo Barzaghi per questa tornata olimpica ha realizzato la veste grafica dei caschi pure di Viviani e Moscon

La medaglia d’oro Filippo Ganna ha fatto felice anche Stefano Barzaghi. Il decoratore dei campioni del ciclismo che per questa tornata olimpica ha realizzato la veste grafica dei caschi di tre atleti (oltre a Ganna, anche Viviani e Moscon).

È una lunga storia quella che lega il mondo del grande ciclismo all’artista comasco che realizza le sue opere d’arte ad Arogno in Ticino, capannone meta di campioni anche solo per un caffè.

Le occasioni sono sempre più rare: le restrizioni regolamentari e quelle imposte dagli sponsor sono sempre più limitanti e impediscono ai corridori di sbizzarrire la loro fantasia (e quella di Barzadesign), come invece si fa (anche troppo) nelle auto e nelle moto. Ma Mondiali, Europei e Olimpiadi sono ancora accessibili, perché non ci sono di mezzo le squadre con i loro sponsor a dettare legge. Anche se subentrano altre questioni: ad esempio, ieri Ganna non aveva in testa il casco realizzato da Barzaghi perché nel quartetto è imposto il casco monocromatico uguale per tutti. Lo aveva usato invece nelle prove precedenti.

Barzaghi ha realizzato un modello per Ganna, uno per Moscon e tre per Viviani, che è il più estroso sotto questo punto di vista: ne ha voluto uno tricolore (metà lucido e metà opaco su espressa richiesta del corridore), uno con una bandiera italiana che sventola e uno che si rifacesse alle usanze del Giappone. Su quello di Ganna, Barza aveva aggiunto un filetto d’oro che evidentemente ha portato fortuna.

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