Grande festa Lombardia
Vittoria di Pogacar

La partenza da Piazza Cavour tra due ali di folla, tanti appassionati sin dal mattino in zona

Qualche volta decide di imprimere nella storia l’immagine dell’arrivo, con lo sfondo del lago, come in una fotografia d’autore. Altre volte, invece, di utilizzare il salotto di Piazza Cavour per la emozionante sfilata della partenza, che sembra un inchino dei campioni agli appassionati. Come ieri.

L’importante è che il Giro di Lombardia resti qui, accanto a noi. A scaldarci il cuore e a ravvivare quel briciolo di poesia che alberga ancora, se c’è, in noi. Il ciclismo non è uno sport, ma una magìa che ti invade l’anima. E non solo quella dei tifosi esperti. Anche quella della signora che ha le borse della spesa in mano, eppure fruga frettolosamente nella tasca del paltò per cercare il cellulare e fare una foto.

Ieri è stata una giornata di festa. Il Giro di Lombardia vinto da Pogacar a Bergamo, cioè uno dei più grandi campioni in attività, è partito da Como, è salito sul Ghisallo, e sceso su Lecco e ha lasciato la sua scia, il suo profumo ammaliante. Dalle 8.30 gli appassionati hanno cominciato a presidiare la zona dei pullman in zona stadio. Molti in bicicletta. C’erano le transenne a delimitare la zona bus, ma nulla a che vedere con le barriere spinate di un paddock di F1 o i muri top secret di un centro di allenamento di una squadra di calcio. Il ciclismo (forse ancora per poco) è sport della gente.

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