«Il vero Lombardia deve arrivare a Como»

Ciclismo Alla vigilia della gara del 7 ottobre, che qui avrà la partenza, arriva la consacrazione del direttore di corsa. Allocchio: «È stato il sindaco a volere la doppia scalata del San Fermo. Uno spettacolo e un’emozione l’anno scorso»

«Como continuerà a ospitare il Lombardia». Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ieri mattina l’ha detto chiaramente. Intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione numero 117 della “Classica delle foglie morte”, Rapinese ha ribadito quanto la corsa in programma il 7 ottobre con partenza dal capoluogo e arrivo a Bergamo sia «l’evento più importante» della città, «un vero orgoglio» - così l’ha definito in apertura d’intervento – che la sua amministrazione comunale farà di tutto per riproporre anche negli anni a venire.

A fargli eco il direttore di corsa del Lombardia, Stefano Allocchio: «Il Lombardia è Como, il vero Lombardia deve arrivare a Como», ha affermato pensando all’arrivo dell’anno scorso, quando il doppio circuito finale si trasformò in un vero e proprio stadio all’aperto: «È stato il sindaco – ha ricordato – a voler la doppia scalata del San Fermo. È stato uno spettacolo. L’anno scorso mi sono emozionato».

«L’anno prossimo lo facciamo tre volte», s’è lasciato scappare in tutta risposta il primo cittadino; nel mentre, però, quest’anno il Giro partirà in piazza Cavour, ma non arriverà in riva al lago, con il percorso disegnato in direzione Bergamo (e non da Bergamo) e l’unica salita comasca, quella del Ghisallo, evidentemente troppo prematura per rappresentare l’ago della bilancia nella selezione dei migliori del lotto dei partenti.

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