Lombardia, spot e code
L’eterna polemica in città

Stavolta c’è stata scarsa informazione ai cittadini. Bisognerà migliorare su questo aspetto

La città è un vulcano di passione e fegati grossi. Le code sono lunghe e fastidiose sin dal mattino. La città è spaccata in due tra chi si esalta e si commuove a bordo strada, e chi smoccola al volante. Attorno alle 16 il Giro plana in città come uno sbarco in Normandia: venti moto della polizia, scooteroni dell’organizzazione, elicotteri, arrivano da Nord come un mostro tentacolare che nasconde gelosamente, protegge e si porta in grembo i ciclisti. È quello il momento in cui Como è investita da questa onda elettrizzante e scomoda che tutto inghiotte in questo sabato illuminato da un sole quasi estivo che riflette i colori delle maglie e delle ammiraglie amplificandone la suggestione. La città non riesce a liberarsi dalle polemiche per il traffico paralizzato. Stavolta c’è stata scarsa informazione ai cittadini. Bisognerà migliorare su questo aspetto.

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