Tre anni da Juniores?
«L’idea ha un senso, ma non così»

Dopo la mezza stagione per via della pandemia arriva una modifica regolamentare con molti paletti. Arnaboldi (Canturino): «Sono troppi i limiti per gli atleti».

Un anno in più tra gli Juniores. Questo, a patto che in quello precedente – ossia, la stagione 2020 - i corridori “ripescati” non abbiano raccolto più di tre punti tecnici, un bottino che magro è dir poco e che, eccezion fatta per atleti che abbiano subito un prolungato periodo di stop, denota una certa difficoltà a classificarsi nelle prime posizioni al traguardo.

La modifica regolamentare che il mondo del ciclismo giovanile ha introdotto per il prossimo anno rischia di scatenare più dibattito tra gli addetti ai lavori che non effettivi riflessi pratici. Difficile, infatti, pensare che le società della categoria, peraltro già alle prese con le problematiche economiche conseguenti all’anno sportivo appena concluso, possano farsi carico di aggregare in gran quantità atleti sulla carta poco competitivi; ancor più forse, trovare ragazzi disposti ad allenarsi per poi sapere di avere poche chance di arrivare alla fine delle gare, o ancor peggio di dover lasciare la categoria qualora i risultati iniziassero inaspettatamente ad arrivare.

E sì, perché se è vero che il terzo anno è consentito soltanto a coloro che nel 2020 abbiano raccolto meno di 3 punti tecnici, lo è anche l’obbligo di lasciare gli Juniores al raggiungimento del decimo punto racconto nel 2021, condizione che di fatto impedirebbe al corridore di proseguire nella categoria e lo proietterebbe tra gli Under 23, non necessariamente con un team pronto ad accoglierlo per completare l’annata.

«Per certi versi – commenta Andrea Arnaboldi, direttore sportivo del Club Ciclistico Canturino 1902 - non è detto che l’idea di consentire un terzo anno tra gli Juniores non abbia senso. Il problema, però, sta nel regolamento adottato, che di fatto limita, e molto, la possibilità di questi atleti di partecipare con profitto alla stagione».

Oltre al limite massimo dei 10 punti oltre al quale non sarà più possibile gareggiare tra gli Juniores, ai Terzo anno non sarà consentita la partecipazione alle corse internazionali, a quelle nazionali e ai campionati regionali e nazionali. «A questi ragazzi non sarà consentita la partecipazione alle gare più importanti e, quel che è peggio, se dovessero ingranare e fare qualche punto saranno costretti a mollare tutto. Con che spirito potranno mai affrontare la stagione?», prosegue il ds del Canturino 1902.

Quanto dice Arnaboldi è ben spiegato dalla matematica: nelle gare a carattere regionale, il vincitore incassa cinque punti, quattro vanno al secondo, tre al terzo, due al quarto e uno al quinto. Arrivare al traguardo dei 10, in questo contesto, non sarebbe dunque un evento irrealizzabile, specie considerando la maggior età e il relativo carico di esperienza di chi di anni Juniores alle spalle ne ha già due. «Va bene far fare un terzo anno, a patto che i ragazzi siano liberi di esprimersi fino a fine stagione. Diversamente, se non hanno una squadra Under 23 alle spalle già pronta a inserirli in corso d’anno, non ha molto senso», conclude.

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