Como, Adobati avvisa
«Non c’è solo il Gozzano»

Il difensore fa il punto: «È un errore pensare che si decida tutto nello scontro diretto»

Fabio Adobati si guarda indietro e, con orgoglio, rivendica tutti i meriti del Como, faticosamente risalito in classifica, a un solo punto dalla capolista Gozzano. Con tutta la voglia di riportare il Como nei professionisti: con nove partite al termine, lo scontro diretto che si avvicina – ma è ancora lontano, al 15 aprile mancano più di un mese e cinque turni di campionato -, è impossibile però usare toni trionfalistici.

«Se penso che a gennaio il distacco dal Gozzano è stato anche di 8 punti – esordisce il difensore del Como, 29 anni -, credo che in queste settimane sia stato fatto un grande lavoro, alla luce anche del fatto che non c’è stato un crollo del Gozzano. Siamo in scia e ora viene il bello. E pure il difficile».

Anche perché la lotta per il primo posto non è limitata solo a Como e Gozzano: «Dietro non mollano e me l’aspettavo e come confermano gli ultimi risultati. Ma sposo in pieno la filosofia del mister: vivere alla giornata è stato il segreto per risalire, deve essere anche l’arma per il sorpasso. Ogni domenica deve essere una finale».

Intanto, lo scontro diretto si avvicina: «Sarebbe un errore pensare che si decida tutto il 15 aprile, quindi meglio allontanare subito questo pensiero. Sappiamo che sarà una partita importante, così come sarà importante quella a Casale. Perché se si perdono o pareggiano due partite di fila, gli sforzi per tornare in alto saranno vanificati: indipendentemente dal nome dell’avversario, ogni domenica dovremo pensare di giocare contro il Gozzano».

Adobati, intanto, ci mette esperienza e duttilità: «Sapevo, quando mi sono accordato con il Como, che questa squadra non avrebbe disputato un campionato anonimo e che avrei lottato per qualcosa di importante. È stata la molla che mi ha convinto ad accettare e non mi sono pentito. E sono pronto per la volata finale».

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