Como, beata gioventù
I baby grandi protagonisti

«E’ una grande soddisfazione, davvero a questo punto non c’è quasi differenza tra loro e i più grandi»

Per qualcuno è una regola che limita. Per il Como no, per questo Como i giovani sono un reale valore aggiunto. E una spinta in più verso il primo posto. Domenica la firma sulla vittoria l’ha messa il più piccolo in campo, Davide Valsecchi, sfruttando una respinta su un tiro di Enrico Celeghin, di pochi mesi più grande di lui. La domenica prima tra i marcatori è comparso il nome di un altro diciannovenne, Gabriele De Nuzzo. Tutti e tre tra i migliori nella vittoriosa partita contro la Pro Sesto.

Fuoriquota, li chiamano. Su cui dover fare i conti. Ma il Como ci sta facendo ogni domenica dei ragionamenti, tanto quanto si fa con i giocatori più grandi. Perchè i ragazzi biancazzurri sono stati e continuano a essere una grande risorsa per mister Banchini. Che del resto in più occasioni ne ha schierati in numero maggiore rispetto a quello che la regola obbliga a fare. E di loro si parla sempre più spesso: anche la scorsa settimana il capitano, Federico Gentile, li ha elogiati pubblicamente. Hanno qualità, hanno personalità, e soprattutto hanno dimostrato di saper crescere e migliorarsi visibilmente. La folta truppa dei nati tra il 1998 e il 2000 di cui il Como dispone non ha uguali, come livello, in tutto il girone. E certamente è tra le migliori della serie D.

«Ne siamo veramente orgogliosi - commenta Ninni Corda, che li ha portati a Como e in prima squadra in questi due anni -, perchè tutti loro stanno entrando nella mentalità giusta per una squadra che deve vincere. E’ una grande soddisfazione, davvero a questo punto non c’è quasi differenza tra loro e i più grandi, a parte l’esperienza che evidentemente non possono avere. Oltre alle qualità stanno dando una ottima prova di personalità. Li abbiamo fatti lavorare duramente, con tante pretese. E le risposte stanno arrivando». Per tutti loro è possibile immaginare già ora un futuro a livelli più alti, anche perchè praticamente tutti hanno alle spalle una formazione professionistica. «Assolutamente sì, sono tutti giovani destinati a giocare nel professionismo. Anche in prospettiva serie C, pensando al futuro del Como, questo è un patrimonio di grande valore. Sono stati scelti da settori giovanili che li hanno formati bene, ma anche la capacità di adattarsi alla serie D non è così semplice. Ci stanno riuscendo veramente bene, seguendo l’esempio dei più esperti e mettendoci tanto impegno. E tutti loro hanno ancora margini di miglioramento».

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