Como di Subbuteo? L’Albinoleffe

Quando eravamo piccoli ci chiedevamo: ma perché il Como di Subbuteo ha quei colori lì? Subbuteo, il calcio da tavolo degli Anni Settanta

Quando eravamo piccoli ci chiedevamo: ma perché il Como di Subbuteo ha quei colori lì? Subbuteo, il calcio da tavolo degli Anni Settanta che ci faceva impazzire, con le miniature fedeli e che oggi ha un rigurgito di vitalità, e non solo tra gli Anta. Già, miniature fedeli: se eri tifoso dell’Inter, del Milan, del Bologna, del Brescia, del Borussia Moenchengladbach persino della Juniorcasale potevi vivere la meraviglia della tua squadra che sul prato verde di panno sembrava davvero quella dei tuoi idoli. Gioia per gli occhi per tutti, tranne che per i tifosi del Como. Già, perché la casa madre si ostinava ad ospitare, nella scatoletta che conteneva gli undici eroi contrassegnata dalla scritta “Como”, uno strano abbinamento cromatico: maglia celeste e pantaloncini neri. Un Uruguay insomma. Eppure non era l’Uruguay riadattato a Como. Sulla scatola c’era proprio scritto Como stampato, e non in penna come ci aggiungevano i commessi a volte. In effetti c’è stato un Como così chiaro in qualche campionato. Ma il suo azzurro è sempre stato più intenso. Tra l’altro in Italia non c’era nessuna squadra che vestiva così. Almeno finché non si è affacciato l’Albinoleffe nel calcio che conta. Toh: eccolo lì, il Como di Subbuteo. Maglia carta da zucchero e pantaloncini neri. Tanto che a vederlo in tv abbiamo sentito un brivido strano.

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