Como, Gabrielloni e Ganz
Gli “acchiappasogni” azzurri

Il figlio d’arte: «Su azione o su rigore per me non fa differenza». Il marchigiano: «Voglio giocarmi bene le carte»

Si sono fatti attendere giusto per le due giornate di Coppa Italia. Ma i due bomber del Como erano lì pronti, con la voglia di segnare che solo un attaccante può avere. E che loro hanno fortissima, con la maglia del Como addosso.

Perchè Simoneandrea Ganz e Alessandro Gabrielloni sono stati i due bomber più forti e più applauditi degli ultimi anni a Como. E vederli segnare insieme è esattamente quello che i tifosi stavano sognando, il modo più bello per cominciare con fiducia il campionato.

«Adesso sono ancora più convinto della mia scelta di tornare al Como», dice Ganz. Simone era emozionato, quel tiro dal dischetto valeva tanto, un rigore per battere la Pergolettese ma ancora di più per riaprire ufficialmente la sua storia d’amore con questa maglia e con i suoi tifosi. «Segnare su azione o su rigore per me non fa differenza», quello che faceva differenza ieri era proprio il significato di quella rete. «Emozionante, speciale», una gioia incontenibile sentire il Sinigaglia urlare di nuovo il suo nome. E’ tornato per questo, del resto.

E qui per questo è rimasto Gabrielloni, che ieri ha segnato una rete per lui altrettanto significativa, se non di più. Perchè è stato il suo primo gol in serie C. La sua storia è diversa, il suo legame con il Como però è altrettanto forte.

È stato il primo, anche quest’anno come un anno fa, a mettere la firma sul contratto. «Stavolta mi voglio giocare bene le mie carte in serie C», diceva. Cosa che non gli era riuscita in esperienze precedenti brevi e poco fortunate. Ma qui si sente a casa, Como per lui è un’altra cosa. E lui lo ha dimostrato subito, con un gran gol.

Due bravi ragazzi, nel senso migliore del termine. Seri, educati, attaccati alle famiglie. Il papà di Simone domenica era in tribuna come al solito, non in tribuna d’onore, ma come un comune spettatore, un genitore esploso di gioia al gol del figlio, come non fosse lui l’ispiratore della frase con cui lo speaker ha salutato il gol del numero nove, “segna semper lu”.

Alessandro ieri ha festeggiato a casa, nelle Marche, insieme alla famiglia. Studiosi, anche, perchè Gabrielloni ha dedicato buona parte dell’estate a completare gli studi universitari in Economia. E i conti con i gol li sanno fare bene, arrivare in doppia cifra per loro con la maglia biancazzurra è un’abitudine. Se bastasse fare la somma...

Tra campionati, coppa, playoff e poule scudetto i gol di Ganz sono stati 18 il primo anno in C e 16 il secondo in B, quelli di Gabrielloni 11 nella prima mezza stagione e 13 nella seconda, senza tirare i rigori.

A proposito, sarà una bella sfida anche questa. Banchini ha detto, tra il serio e lo scherzoso, che si fa una gara il sabato, «chi segna tre rigori tira la domenica», ma la scelta sarà dura, per fortuna del Como.

Venticinque anni Alessandro, ventisei da compiere a settembre Simone. Nella vita distanti una decina di mesi, sul campo da ieri gemelli del gol. In attesa di recuperare Luca Miracoli, che anche domenica Ganz ha voluto citare - «ho al mio fianco due gladiatori, Gabrielloni e Miracoli, che lottano anche per me» -, con questa coppia si può ufficialmente cominciare a sognare. E si è cominciato a vincere.

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