Como: Porro vende o rilancia

Non mancano i contatti con personaggi interessati, ma è dura. Viceversa il presidente sistemerà i conti e ripartirà. Con più potere

Sono giorni delicati, febbrili e complicati, quelli del Calcio Como di questi tempi. Fatti di incontri, telefonate (soprattutto tra i soci), ipotesi sul futuro. Cuoghi ci è rimasto male perché nessuno della società gli ha detto niente dopo la sue (e sono tre: anche ad Avellino) uscite, in cui ha dato disponibilità a restare anche il prossimo anno. Vero che una telefonata potevano anche fargliela. Ma se è vero che persino l’altro giorno, quando Fabio Bruni, n.2 di viale Sinigaglia, pur incontrando allenatore e ds Dolci, non è entrato nel merito dell’argomento, una ragione c’è. Ed è una ragione che assomiglia tanto a un videogioco. Sapete quelli in cui ci sono da superare dei bivi per passare al quadro successivo? Ecco, un di questi videogiochi. Che riempie le giornate di Pietro Porro e dei suoi uomini, anche quelli più fidati. Tutto fermo in attesa di decidere cosa fare. Vendere o rilanciare. Questo il bivio di Porro. Qualche contatto che lo intriga per la cessione c’è. Se andrà in porto (ma sarà dura far quadrare le situazioni di Orsenigo e dello stadio), venderà, se no sistemerà i conti e andrà avanti lui, con più potere. E probabilmente con Cuoghi e Dolci.

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