Como, a scuola di hockey su prato
«È uno sport divertente e sicuro»

Il tecnico Fabrizio e la campionessa Mortarino sono venuti a vivere in città e presentano il progetto: «Il sogno è creare una società, cominciamo sui banchi»

«Quando inizi a giocare ad hockey diventa una passione irrefrenabile». Così Luca Fabrizio, allenatore dei campioni d’Italia dell’Argentia Gorgonzola, risponde a chi gli chiede perché un giovane dovrebbe praticare l’hockey su prato.

Il tecnico è assieme alla giocatrice Chiara Mortarino (nel 2021 ha fatto il triplete con campionato, Coppa Italia e Champions Challange), residente a Como da tre anni, il promotore di un progetto per la diffusione della disciplina nel Comasco.

«Travolti dalla passione»

«Quando prendi in mano il bastone e colpisci la pallina, si viene travolti dalla passione e non si lascia più - aggiunge Fabrizio-. Vogliamo farci conoscere, iniziando dalla città per poi passare in tutto il territorio. Iniziando dalle scuole».

L’attività promozionale di hockey prato rivolta ai giovanissimi verrà svolta dal mese di marzo grazie a un progetto didattico dell’Istituto Como Lago della preside Giuseppina Porro e verrà effettuato in palestra.

L’hockey prato si pratica infatti anche a livello indoor in particolare per le categorie giovanili. I corsi saranno tenuti dal tecnico Fabrizio con la collaborazione di alcune giocatrici e la supervisione proprio di Chiara Mortarino.

«Il mio sogno è di creare una società sportiva a livello giovanile che operi proprio su Como - dice la giocatrice di 38 anni -. Sarebbe bello riuscire a giocare nell’impianto sportivo di San Fermo della Battaglia e a Sagnino per i match all’aperto. Per la parte invernale l’ideale è la palestra di Cernobbio».

L’hockey a Como c’è, giusto da 50 anni, ma è quello su ghiaccio. «Sono entrambi molto validi anche se ci sono molte differenze tra le due discipline - spiega Fabrizio -.Quello su prato non si gioca con i pattini e la palla può essere colpita solo con il lato interno del bastone. Il contatto fisico poi è vietato, tanto che i giocatori hanno solo, per sicurezza, i parastinchi, come i calciatori e (anche se non è obbligatorio nemmeno in serie A) il paradenti. E poi nella nostra disciplina ci vuole tanta manualità nell’usare il bastone. Ed è, ve lo garantisco, molto divertente».

«Palestre o giardini»

Anche i costi sono decisamente contenuti. «Il bastone per i più piccoli, in fibra di vetro o di legno costa attorno ai dieci euro - aggiunge il tecnico che è anche Coordinatore Tecnico Nazionali Giovanili Femminili Hockey -. E poi si può giocare anche in una palestra o in un giardino».

Un’ultima annotazione che non è affatto marginale. «Il nostro è uno sport olimpico e chi inizia può anche cullare questo sogno», conclude Fabrizio. L. Spo.

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