Como, tre anni fa lo scudetto U17
«E vogliamo tornare così»

Cicconi ricorda il successo a Cesena contro il Padova: «Ma servono 4/5 anni»

Sono passati ormai tre anni da quel 22 giugno 2017 quando gli Under 17 del Calcio Como si sono laureati Campioni d’Italia a Cesena dopo aver battuto in finale il Padova del comasco Josè La Cagnina per 3-0 con tutte le reti nel primo tempo. E per il mister di allora Massimo Cicconi il ricordo è ancora molto vivo: «Quella finale è stata il coronamento della continuità del lavoro di quattro anni del settore giovanile. Ricordo ancora la lacrimuccia scappata ad un emozionato Angelo Massola che in quella vittoria ha rivissuto i suoi bei momenti passati al Como. E anche la gioia di Giancarlo Centi per aver raggiunto un obiettivo insperato alla vigilia perché mai nessuno aveva pensato allo scudetto. Stavamo costruendo qualcosa di importante purtroppo poi svanito tutto nel nulla».

Quando hai capito nel corso della finale che ormai era fatta? «Sul 3-0 di De Santis dopo che avevano già segnato Rossi e Vocale di testa.All’intervallo nello spogliatoio c’era un silenzio come se stessimo perdendo. Li ho lasciati tre/quattro minuti in silenzio per farli riposare mentalmente per quello che avevano speso. Prima di tornare in campo li ho guardati uno a uno negli occhi e gli ho detto: “Ragazzi siamo sullo 0-0”».

Ti ricordi un aneddoto? «Ricordo che De Santis il giorno prima della finale mi disse: “Ma mister come faccio a marcare la punta del Padova, è grossa?”. Io gli risposi: “Tu domani gli rubi palla e vai a far gol”. Gli ho detto così per caricarlo. E il giorno dopo De Santis rubò palla in area rischiando il rigore, si fece tutto il campo e andò a segnare il terzo gol dopo un veloce contropiede. Nelle chat la ricordiamo ogni 22 giugno con foto e video nonostante molti ragazzi sono ormai andati via. La cosa che mi è dispiaciuta di più è che quasi nessuno di loro è andato in prima squadra , che per noi del settore giovanile resta l’obiettivo primario». Peccato non aver giocato con lo scudetto sulle maglie. «E’ stato un sogno svanito, io sono rimasto senza lavoro e i ragazzi sono andati via tutti. Adesso sembra si siano ricreati i presupposti per far bene anche se ci vorranno 4/5 anni».n

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