Corno e Ballabio, emozioni Comense

La visita Ultimi giorni della mostra di cimeli storici sportivi intitolata “150 anni di sport comense” in corso fino a domenica al Broletto di Como: due ospiti speciali

Ultimi giorni della mostra di cimeli storici sportivi intitolata “150 anni di sport comense” in corso fino a domenica al Broletto di Como. Sono esposte decine di oggetti rari e nella maggior parte dei casi mai visti prima, che raccontano appunto un secolo e mezzo di sport attraverso le imprese di alcuni atleti epici e delle società “comensi” di appartenenza, nate nel corso degli anni dalla gloriosa SG Comense 1872. Un viaggio nel tempo emozionante, affascinante e unico.

E non poteva di certo mancare la visita di due guru che hanno fatto la storia della Comense cestistica e del basket femminile italiano: Viviana Ballabio e Aldo Corno.

«Quando sono entrata nel salone e ho visto i cimeli esposti e le nostre coppe allineate, beh è stato un impatto non indifferente – dice Ballabio, la mitica capitana numero 10 -. Per me infatti tornare anche solo con la memoria al periodo in cui giocavo, è sempre fonte di grandi emozioni. Vedendo tutte le coppe, le foto, i poster, è innegabile che i bei ricordi riaffiorano, mentre le mille cose quotidiane ti portano ad accantonarle. E invece lì ho fatto un bel tuffo nel passato. Ho ripreso in mano la Coppa dei Campioni del 1994, e volevo portarmela via...».

La mostra è un fantastico excursus storico su diversi sport. «Ci sono tanti cimeli e diverse chicche. Mi ha colpita la coppa d’oro donata a Sinigaglia dalla regina per la vittoria nel canottaggio. Sono bei ricordi per la città di Como e testimonianze delle glorie del passato. E dico che sarebbe importante trovare un luogo dove tenere sempre esposti questi cimeli a beneficio delle generazioni future e, perché no, anche dei turisti. Ma ci vorrebbe il sostegno delle istituzioni. Intanto bisogna dire un grazie infinito alle società che con passione hanno organizzato questa mostra».

Aldo Corno, l’allenatore della leggendaria Comense, ha ritrovato tanti dei suoi trofei. «Ho la fortuna di essere stato il primo allenatore che, avendo vinto quattro Coppe dei Campioni di fila ai tempi di Vicenza, è stato omaggiato di una copia che tengo a casa. Ma rivedere tutti quei trofei vinti a Como, e sono davvero tanti, mi ha fatto molto piacere. E poi ci sono molti altri oggetti storici. Ho visto il manuale tecnico della palla al cesto del 1922 che è davvero una rarità».

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