Fasana, Rizzelli, Meneghini
Emozioni davanti alla tv

Le tre comasche hanno fatto il loro esordio a Rio, ma bisogna aspettare la notte per capire se l’Italia passerà il turno.

Una squadra. Anche chi mastica poco di ginnastica si è accorto alla tivù, seguendo la gara di qualificazione dell’Italia femminile, che quello che stava sudando sulla pedana di Rio era una vera squadra. Con una leader, Vanessa Ferrari, ma senza “capi” e “sottoposti”. Lo si è capito dai continui abbracci tra le ginnaste del quintetto, soprattutto quelli dopo gli esercizi non andati bene (su tutti la devastante trave). Una partecipazione sincera e non di facciata. Lo si è capito dai gesti semplici, come quello di preparare gli attrezzi per la compagna che avrebbe dovuto esibirsi. A bagnare la parallela o ad aggiustare la tavola del volteggio, ci sono andate proprio tutte, anche Ferrari ed Erika Fasana. Certo l’unione più forte è quella tra le tre comasche. Si conoscono da anni, hanno calcato, fianco a fianco, le pedane dei palazzetti nazionali ed internazionali ed ora stanno vivendo il sogno più bello, quello olimpico. Elisa Meneghini ha avuto l’onore e l’onere di rompere il ghiaccio, salendo per prima sul cavallo, attrezzo inaugurale per le azzurre. La più seria e preoccupata era Martina Rizzelli. Concentratissima si è sciolta dopo l’ultimo attrezzo ed ha salutato i genitori presenti in tribuna. L’Italia cerca di entrare nelle prime otto per passare il turno. Il verdetto nella notte.

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