Giorgi, stop in lacrime
«Grazie per i messaggi»

La cabiatese, in una giornata nera sotto l’aspetto fisico, si è fermata, in lacrime, al sesto dei venti chilometri ma poi ha concluso la gara 52 a

A Sapporo ha brillato lo spirito olimpico di Eleonora Giorgi. La cabiatese, in una giornata nera sotto l’aspetto fisico, si è fermata, in lacrime, al sesto dei venti chilometri della gara di marcia olimpica, davanti al suo allenatore, Gianni Perricelli.

Per un paio di minuti ha contemplato l’idea di chiuderla lì e ritornare a casa, ma poi ha prevalso il grande carattere e la forza di volontà. La comasca in carriera ha sempre stretto i denti, arrivando al traguardo, anche nei momenti più complicati e ha capito che doveva farlo anche ieri. Anzi soprattutto ieri perché quella rimane sempre una gara olimpica.

E così si è rimessa in marcia e ha chiuso al 52° posto, penultima in 1.35’19”. In cima alla classifica si è invece issata Antonella Palmisano. Le due si sono incrociate un paio di volte, quando la nuova campionessa olimpica ha doppiato Giorgi (sull’anello di due chilometri del percorso nel centro cittadino di Sapporo) che non ha perso l’occasione (anche questo nel migliore spirito decoubertiniano) di incitarla e di spronarla.

Cosa sia successo alla cabiatese, lo sapremo meglio nei prossimi giorni, quando la grande delusione sarà meno viva. Sicuramente le condizioni ambientali con 31 gradi e il 64% di umidità hanno avuto la loro parte.

E pensare che gli organizzatori avevano deciso di spostare le specialità più faticose dell’atletica (marcia e maratona) a 1000 chilometri da Tokyo, alla ricerca di un clima meno caldo. Condizioni che però non avevano impedito a Giorgi di conquistare il bronzo mondiale a Doha. Allora però era la cinquanta chilometri, distanza che calza a pennello alle qualità della cabiatese.

Caldo a parte, la portacolori delle Fiamme Azzurre è partita defilata. L’aveva detto nei commenti prima di volare in Giappone che sarebbe stata molto prudente. Ieri però la prudenza era davvero troppa, tanto che prima rimediava un prematurissimo cartellino giallo (quando non si sta bene, anche il gesto atletico ne risente) e poi si allontanava dal gruppo di testa. Al sesto chilometro, mentre passava davanti a coach Perricelli, la cabiatese si è fermata, in lacrime. Il ritiro sembrava cosa fatta ed invece, dopo alcuni minuti, si è rimessa a marciare. Ovviamente la gara era compromessa ma lei non ha mollato.

«Grazie di cuore per i vostri messaggi - il pensiero di Giorgi, rivolta ai suoi tifosi, cabiatesi e comaschi in primis -. Mi avete emozionato tanto. La gara non è andata come sognato, ma ho voluto onorare la maglia azzurra e lo spirito olimpico. Vi voglio bene e super complimenti ad Antonella per la Gold Medal».

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