Giro d’Italia, dopo la grande festa
Comune e negozianti rilanciano
«Città pronta per grandi eventi»

L’assessore Galli: «Adesso rendiamo fissa la classica delle foglie morte». Monetti: «Domenica la tappa del Giro è stata un sacrificio ben ripagato»

Superata a pieni voti la prova della tappa del Giro, la sfida adesso è rendere fisso l’appuntamento con i grandi eventi. E il ciclismo, sport nel quale il nostro territorio vanta una tradizione di lunga data, è lo sbocco naturale. Giro di Lombardia, Ghisallo, Muro di Sormano: un patrimonio unico, nomi evocativi conosciuti in tutto il mondo, che narrano di un ciclismo dei tempi eroici e che tuttora rappresentano cimenti di valore tecnico assoluto. Un tris d’assi formidabile, brand fortissimi: non c’è nulla da inventare a livello di marketing territoriale. Ci sono i frutti di un investimento di lungo termine e di un’eredità storica che vanno colti.

«Domenica è stata una grandiosa giornata che ha segnato il passo, che ha dimostrato che il cambiamento è possibile e che il coraggio nelle scelte amministrative premia, sempre» scrive un grande appassionato di sport, motori e mobilità, l’ex assessore Nini Binda.

Da ieri a oggi, il passaggio di staffetta: «La giornata di ieri ha pochi precedenti nella storia della nostra città» scandisce l’attuale assessore allo sport Marco Galli, uno che in giunta si è battuto per la tappa del Giro. Anche contro chi, lo ha rivelato l’ex assessore Simona Rossotti riferendosi al sindaco Mario Landriscina, «ha cercato di contattare Rcs tramite altri assessori per bloccare tutto».

«Ma quando c’è una volontà comune, si superano tutti gli ostacoli - minimizza - certo, ho trascorso mesi non facili a lavorare a fianco di Bruno Sorrentino, responsabile di tappa per il Comune. Ieri ho visto una Como in festa, una voglia incredibile di esserci e di esserci in forma composta, felice, ordinata, con il sorriso, con una partecipazione che non si vede e non si sente tutti i giorni - continua Galli - Al contempo è stata presentata al mondo una città organizzata, strutturata, pulita, accogliente». Lo sguardo adesso è rivolto al futuro: e il pensiero va al Lombardia, la classica delle foglie morte. «Stiamo lavorando per renderla una data fissa» rivela Galli. A cominciare già dal prossimo appuntamento, previsto per sabato 12 ottobre.

«La città ha dimostrato di saper reggere l’urto del grande evento, la comunicazione è stata capillare e tempestiva. Per arrivare a questo risultato decine di persone hanno lavorato nell’ombra come i gregari del ciclismo, quelli che non appaiono come i campioni, eppure al loro pari meriterebbero il podio. Per questa ragione, oltre che per il successo organizzativo, oggi vorrei porgere il mio sentito ringraziamento a tutti coloro che in ogni ambito si sono spesi con professionalità ed entusiasmo per fare dell’arrivo del Giro d’Italia un momento eccezionale ed emozionante».

«È stato un sacrificio ben ripagato - commenta Graziano Monetti, direttore di Confcommercio Como - La partecipazione dei comaschi e dei turisti, massiccia eppure ordinata, e le belle immagini di Como, del lago e del territorio rimbalzate sui media e sui social, hanno fornito un bell’esempio di come si possa organizzare un evento e trarne un risultato positivo. Ora bisogna fare un nuovo sforzo tutti insieme per riportare il qui Giro e lanciare nuovi eventi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA