I papà fuori dal campo
Le società: «Era ora»

La stangata del giudice sportivo ai danni dei Giovanissimi del San Michele fa discutere

La stangata del giudice sportivo ai danni dei Giovanissimi del San Michele fa discutere. Tre giornate a porte chiuse dopo la rissa in una partita Giovanissimi. Abbiamo chiesto alcuni pareri per tastare le reazioni degli addetti ai lavori. Achille Ostinelli, direttore sportivo della Cometa: «Sono rimasto sorpreso dal provvedimento, ma trovo che ci stia, data la gravità dell’accaduto. Anzi, se devo dirla tutta, io avrei dato anche una forte penalizzazione visto che certi comportamenti, oltre che dalla mancanza di educazione, nascono dalla bramosità dei genitori nel voler vedere sempre i propri figli vincere».

Parte invece da un raffronto col passato Angelo Gabaglio, presidente della Faloppiese, da sempre uno dei settori giovanili più floridi in provincia: «Non era così qualche anno fa. Non c’era tutta questa tensione attorno alle partite dei nostri ragazzi. Sono le frustrazioni della società in cui viviamo che poi sfociano in questi atteggiamenti assurdi. Non abbiamo più i valori sani. Il problema è più diffuso di quanto si creda. Trovo la sanzione esagerata, ma serviva per dare un segnale forte. C’è da darsi una regolata, tutti».

Francesco Orsenigo, ds dell’Uso Figino e papà, concorda pure lui Gabaglio: «Un tempo, quando ancora giocavo io, non era cosi. Sono cambiati i valori, come gli idoli che hanno i ragazzi. Il mio era Scirea, ora invece c’è Balotelli…».

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