Il calcio dilettanti
con la pratica Green pass

Dal 10 gennaio servirà la certificazione verde “rafforzata” per giocare a calcio, come per praticare qualsiasi altro sport di squadra

Dal 10 gennaio servirà la certificazione verde “rafforzata” per giocare a calcio, come per praticare qualsiasi altro sport di squadra. L’ormai famoso Super green pass (quello che si ottiene solo con la vaccinazione o con l’avvenuta guarigione dal Covid) sarà infatti indispensabile per chiunque voglia continuare a giocare a calcio, come stabilito dal decreto legge 229 del 30 dicembre.

«A partire dal 10 gennaio 2022, in zona bianca, gialla e arancione, sarà consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di una certificazione verde “rafforzata” nonché alle persone di età inferiore ai dodici anni e ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica: l’accesso a eventi e competizioni sportive; l’accesso, all’aperto e al chiuso, a servizi e attività di piscine, centri natatori, palestre, centri benessere; la pratica di sport di squadra e di contatto, sia al chiuso che all’aperto; l’accesso agli spazi adibiti a spogliatoi e docce; l’accesso agli impianti sciistici». Ne ha prontamente dato comunicazione ai suoi tesserati la federcalcio lombarda che, oltre a ribadire l’introduzione del Super green pass nelle attività di competenza, ha segnalato anche che gli spettatori dovranno indossare mascherine di protezione Ffp2.

Non solo i calciatori, ma anche tutti gli addetti ai lavori (allenatori, dirigenti, dirigenti e operatorio di vario genere) che hanno a che fare l’appassionato il mondo del calcio dilettantistico e giovanile dovranno essere vaccinati o guariti dal Covid per riprendere l’attività.

Se per i dilettanti quello del Super green pass può non essere un grosso problema per la ripresa della stagione al momento sospesa, si stima infatti che circa il 95% dei calciatori sia già vaccinato, qualche criticità in più potrebbe averla l’attività giovanile perché l’obbligo della certificazione verde rafforzata varrà anche per i giovani dai 12 ai 18 anni e tra questi, seppure in crescita, la percentuale di vaccinati non è così alta come nei dilettanti.

Un settore giovanile sospeso e in attesa di sapere quando potrà ripartire. Dopo l’impennata di contagi anche tra i più giovani, la federazione ha infatti preso tempo, probabilmente per monitorare anche come si comporterà la scuola che di conseguenza influirà sulla ripresa di allenamenti e partite. Per ora il Crl, dopo aver fermato l’attività dei propri centri federali, ha invitato le società a sospendere le attività dei settori giovanili ed in ogni caso a seguire con massima attenzione i protocolli vigenti.

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