Inventano il super simulatore
Lo userà anche Leclerc

La storia di due giovani (anche piloti) comaschi, Simone Cunati e Leonardo Bernasconi, che hanno brevettato una invenzione

Il super simulatore da F.1 (e non solo) nasce a Como. E ha già un testimonial: il pilota della Ferrari Charles Leclerc. Una bella storia, nata durante il lockdown, dall’intuizione di due svegli ragazzi comaschi: Simone Cunati (23 anni di Senna Comasco) e Leonardo Bernasconi (22 di Lurate Caccivio). In questo ambiente non per caso, visto che si tratta di due piloti di kart. E se il secondo è un semplice amatore, il primo è stato campione italiano 2019, 7° nell’europeo e 6° nel mondiale. E ha già anche avuto qualche esperienza in monoposto, in Formula 4.

Cosa si sono inventati Simone e Leonardo? «Tutto è nato durante il lockdown - raccontano - quando, nel proliferare di gare esport trasmesse in tv (le gare di auto virtuali, ndr) ci siamo accorti di come fosse stranamente spartana la postazione di gara: quando andava bene, su un sedile racing riadattato, sennò addirittura sul divano di casa. Così abbiamo detto: perché non circondare il giocatore con un allestimento che fosse allo stesso livello, altissimo, di ciò che ormai i videogiochi offrono a livello di grafica, sensazioni e prestazioni reali? Così abbiamo creato Teleios Srl (che significa “perfezione” in greco, di cui Cunati è Ceo e Bernasconi direttore tecnico, ndr) e un posto guida realizzato come se il pilota fosse davvero in macchina».

Dopo un studio tecnologico molto avanzato, e grazie anche alla tipica mentalità da piloti (che nella ricerca e nella messa a punto dei particolari ha un mood specifico), ecco cosa hanno realizzato: una scocca personalizzabile esterna, un posto di guida («unico nel suo genere») che riproduce quello in monoposto, con la seduta sdraiata e i piedi molto in alto («fattore che si ripercuote sulle prestazioni: la frenata va fatta potente con colpo secco e poi rilascio lento del freno: in questa posizione è più naturale farlo»), la regolazione del posto guida automatizzata tramite movimenti del sedile, del volante e della pedaliera anche memorizzabili, due webcam che riprendono piedi e volto per poter fare delle dirette sui social, cinque schermi di cui tre che riprendono la visuale del pilota, uno per il live timing -tabella dei tempi e uno per gestire le immagini della webcam. Costo del marchingegno, dai 30mila ai 55mila euro.

Poi Cunati si è messo in contatto con il pilota della Ferrari Charles Leclerc, di cui è stato amico e avversario nei kart, che ha strabuzzato gli occhi: «Lo voglio!». E ne ha già chiesto uno personalizzato con i colori del Principato di Monaco (che Charles porta anche abitualmente sul suo casco) sul sedile. La scocca, esteticamente personalizzabile, può servire ai piloti ad alto livello a mettere i nomi degli sponsor della squadra mentre sono ripresi in diretta tv. E comunque diventa un “oggetto” che arreda la stanza in versione racing al posto della postazione da “nascondere” dietro la tenda.

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