Johnson-Odom, leader umile

Numero uno? Solo sulla maglia: «Credo che siano state vittorie della squadra, non di Johnson-Odom»

Trascinatore di Cantù, dopo essere stato a lungo un oggetto del mistero. O meglio, un giocatore preso per fare il play, ma che del play puro non ha esattamente tutte le qualità, avendo un’innata predilezione per l’uno contro uno. Ma ora il vento è cambiato. Darius Johnson-Odom, 24 anni, giocatore che ha fatto infuriare più di uno spettatore al Pianella, ora è il leader della squadra. L’ha presa per mano e l’ha accompagnata agli ottavi di finale di Eurocup, oltre ad averla rilanciata in campionato. Ma il ruolo del primo della classe non se lo sente cucito addosso, nonostante quell’inequivocabile numero 1 che ha scelto per questa stagione: «Credo che siano state vittorie della squadra, non di Johnson-Odom. In questa formazione abbiamo tanti giocatori che possono essere dei leader e segnare tanto. Sono felice di avere avuto buone statistiche nell’ultimo periodo, ma ripeto: sono tutte vittorie di squadra». Un esempio è la partita di mercoledì: «Contro il Paok non abbiamo iniziato bene, ma quando abbiamo alzato l’intensità e abbiamo cominciato a fare le scelte giuste siamo riusciti ad allungare nel punteggio e a cogliere un successo fondamentale». Partite e prestazioni che cancellano una “macchia” della stagione, ossia i quattro liberi sbagliati nel finale di partita in Grecia: «Sì, ormai è acqua passata. L’importante è guardare avanti e aver raggiunto l’obiettivo. Le Top 16 di Eurocup sono un grande risultato». Conquistati i playoff, ora Cantù si sta rilanciando anche in campionato: «Siamo migliorati tantissimo e secondo me la svolta è arrivata contro Khimki e Varese».

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