La Canottieri Cernobbio
secondo Corbellini

Parla il presidente milanese della società lariana di canottaggio

Si chiama Piero Corbellini e sembra un nobile. È l’uomo nuovo del canottaggio comasco. In un mondo geloso delle sue tradizioni, dove ruoli e compiti si tramandano da secoli, è atterrato quest’uomo, che chiamano il Moratti del canottaggio perché non ha esitato a qualche acquisto importante per rilanciare la sua società.

«Ho lasciato Milano nel 1983, e da 31 anni vivo a Rovenna. Sarò anche milanese, ma ormai mi sento di casa anche qui. Volevo

fare qualcosa per i giovani del paese, il posto che mi aveva ospitato in questi deliziosi trentanni.

E così sono entrato nella canottieri locale.

Ho imparato a conoscere i lagheé. Ci sono tradizioni da rispettare, chiusure da superare, storie da studiare. Però a volte certe chiusure sono anche un danno. Il canottaggio è prigioniero di certe barriere.

Un sogno? Portare Giulia Pollini alle Olimpiadi. Ha Sancassani e Milani davanti. Meriterebbe una chance. Anche se chi fa parte dei corpi militari è sempre un po’ avvantaggiato...

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