La lotta resta all’Olimpiade
Grazie anche a Como

A Buenos Aires la decisione definitiva del Cio. Casarola ha girato l’Europa in difesa della scelta ed è raggiante: «Non poteva che finire così»

Dopo l’assegnazione delle Olimpiadi del 2020 a Tokio, ieri mattina il Cio riunitosi a Buenos Aires ha deciso di mantenere la lotta nel programma olimpico, dopo aver tenuto lo sport più classico ed antico in una sorta di limbo.

Abbiamo intervistato chiedendo le impressioni su quanto accaduto a Maurizio Casarola, il tecnico di lotta olimpica allenatore del Club Atletica Pesante.

Pare dunque che alla fine giustizia sia stata fatta. «Realisticamente non poteva esserci un responso diverso da questo. Tutto il nostro mondo ha impugnato la causa per la salvezza olimpica del nostro sport. Io e mio figlio Wladymyr abbiamo intrapreso a luglio un viaggio di oltre 10000 chilometro fino nel Caucaso alla ricerca delle origini della lotta sventolando il motto coniato dalla federazione mondiale Save Olympic Wrestling».

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