L’Errigo va a Rio 2016
Ma resta fuori la Vezzali

Con la fuoriclasse della Comense fa festa anche la Di Francisca. Per la prurimedagliata jesina, invece, il pass è irraggiungibile

Niente Rio 2016 per Valentina Vezzali. L’azzurra più medagliata di sempre ai Giochi non potrà prendere parte alla sua sesta Olimpiade, bloccata da un regolamento che ha tolto la gara di fioretto a squadre donne dal programma dei Giochi carioca. Soltanto per questo la jesina non ci sarà, altrimenti avrebbe stabilito (a 42 anni) un altro record.

Il 2016 sarà comunque l’anno in cui la tre volte campionessa olimpica (nell’individuale) chiuderà la sua straordinaria carriera, prendendo parte agli Europei che si svolgeranno in Polonia nel mese di giugno.

Sarà l’ultimo acuto di una fuoriclasse che poi si dedicherà a tempo pieno al suo incarico di parlamentare e c’è già chi, nell’Emiciclo, ha fatto il suo nome come possibile nuovo ministro o sottosegretario con delega allo Sport.

All’Olimpiade di Rio andranno le altre due straordinarie fiorettiste che vestono l’azzurro, ovvero Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca, e la Vezzali le seguirà da casa, con la consapevolezza di essere rimasta per oltre 20 anni ai vertici: la prima vittoria in Coppa del Mondo di Valentina risale al novembre del 1993.

La marchigiana sarà quindi un esempio per chiunque tenterà di seguirne le orme, e d’ora in poi farà da testimonial a una disciplina che sentirà la mancanza di una come Valentina.

Per dodici anni consecutivi, la Vezzali è stata l’autentica regina, e dominatrice del fioretto, vincendo da ragazzina e poi da moglie e mamma, riuscendo a trionfare anche a breve distanza dal parto.

Per la sua feroce determinazione e voglia di primeggiare non sempre ha goduto delle simpatie delle sue avversarie, comprese le compagne d’azzurro, che faticavano a digerirne la superiorità.

Ma questo è, semplicemente, il destino dei più grandi e per questo Valentina chiude senza rimpianti, a parte un pizzico di “saudada”, visto che in Brasile sarebbe stato comunque bello esserci.

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