Mister Banchini, carezze al Como
«In questa C ci stiamo benissimo»

Il tecnico conferma il buon momento della sua squadra

Un Como di cui andare fieri, non un’occasione persa. La lettura di Marco Banchini dopo il pareggio di Alessandria è questa. «Si poteva vincere? Forse sì, e se non è successo è perchè sotto qualche aspetto dobbiamo ancora migliorare. Ma io penso a quello che abbiamo fatto su un campo difficile come quello, contro una squadra che ha giocatori che arrivano dalla B non dalla D...».

Un bel Como, sicuramente, «anche prima dell’espulsione del loro giocatore abbiamo giocato a una porta sola, i ragazzi hanno fatto veramente bene, senza scomporsi nemmeno un attimo anche quando si è preso il gol. Loro hanno messo due volte la palla “sopra”, in una sola occasione non abbiamo gestito bene la seconda palla e abbiamo preso il gol, ma ci sta contro avversari così. La realtà, però, è che arrivati a un quarto di campionato possiamo ormai dedurre che il nostro gioco funziona, che funziona il nostro pressing alto, che in questa realtà noi ci stiamo benissimo».

E l’Alessandria si è certamente spaventata più del Como, «quando noi a Renate siamo rimasti in dieci la differenza non si vedeva, loro invece sono andati visibilmente in difficoltà». Ed è stato lì che si sarebbe davvero potuto vincere, «ma non volevo nemmeno dare l’idea di una squadra all’arrembaggio, perchè nonostante tutto la possibilità che loro potessero sorprenderci e colpire c’era. Non potevamo rischiare di perdere troppo l’equilibrio, sarebbe servita una conclusione da fuori o una giocata individuale in dribbling, palla al piede. Cose su cui dobbiamo ancora lavorare e crescere».

Qualcuno si aspettava l’ingresso di Ganz,«ma ho ritenuto che non fosse la situazione adatta alle sue caratteristiche, era una partita molto fisica, ho preferito tenere in campo Miracoli, anche per le possibili soluzioni su palle inattive, e Gabrielloni non dava segni di stanchezza».

C’è un dato significativo da sottolineare, il Como ha battuto sei corner, l’Alessandria zero. «Ed era uno degli obiettivi della partita non concedere loro né corner né punizioni, e ci siamo riusciti».

In quanto alle proteste alessandrine sull’arbitraggio e sull’espulsione, «se si dà una gomitata in faccia all’avversario c’è il cartellino rosso, l’arbitro ha applicato il regolamento. La chiave della partita non sta in questo, noi siamo arrivati sempre prima di loro, anche in parità numerica. Il nostro gol è arrivato dopo quindici passaggi consecutivi, la squadra ha mantenuto sempre la stessa intensità, io sono molto contento».

Terzo gol di Iovine, «a conferma dell’importanza delle capacità di inserimento dei nostri centrocampisti”, e la consapevolezza, «che i nostri margini di miglioramento siano ancora tanti». Una bella soddisfazione per una partita vissuta da squalificato, «mi sono attenuto alle indicazioni della Procura nel comunicare con la panchina, e tutto è andato bene». E adesso si può solo crescere ancora.

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