Gilardoni e Cairoli
Doppia delusione

Rispettivamente terzo e secondo nel World GT e nell’Europeo Lambo. Ottimi risultati ma potevano vincere il titolo

Matteo Cairoli finisce decimo alla 6 Ore di Le Castellet, l’atto finale del GT World Challenge Europe, che vale per il pilota comasco la medaglia di bronzo nel campionato continentale di Endurance. Cairoli, portacolori del Team Dinamic in alternanza alla guida della Porsche 911 numero 54 di gara, con i compagni di squadra Christian Engelhart e Sven Müller, è arrivato al Paul Ricard leader della classifica dopo il terzo posto conquistato alla 24 ore di Spa Francorchamps, con un autentico capolavoro di sorpassi nelle fasi finali, grazie anche al ritiro della Mercedes di Raffaele Marciello. Ma a Le Castellet è andata meno bene colpa di una brutta qualifica e una rimonta che non è bastata.

Il terzo posto in gara 1 e l’ottavo in gara 2 invece non sono bastati a Kevin Gilardoni per aggiudicarsi il Lamborghini Super Trofeo Europa, lasciandogli però la medaglia d’argento, che comunque non è poco.

Il pilota comasco , con il francese Dorian Boccolacci , era arrivato al Paul Ricard da leader della classifica generale, ma le cose sono andate diversamente dalle aspettative e il titolo europeo del prestigioso campionato monomarca è andato all’inglese Dean Stoneman.

Gara 1 si è chiusa sul terzo gradino del podio, anziché sul secondo alla bandiera a scacchi, per una penalizzazione. Il duo Gilardoni-Boccolacci, infatti, ha dovuto scontare una penalità di poco inferiore ai due secondi per un’irregolarità nel pit-stop, retrocedendo terzo. Risultato che aveva permesso comunque a Gilardoni di mantenere la testa provvisoria della classifica, seppur solo con mezzo punto di vantaggio.

In gara 2 Gilardoni è stato secondo per buona parte della gara, ma poi è scivolato indietro ed ha concluso ottavo. «Purtroppo – così spiega - mentre ero al secondo posto e spingevo oltre il limite, dell’acqua oltre il cordolo impossibile da vedere, perché la pista era asciutta, mi ha tradito facendomi fare due volte un 360° e perdere terreno».

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