Merzario in pista a 75 anni
«Mi aiutano fisico e passione»

Qualche settimana fa Arturo Merzario ha vinto la sua categoria della 24 Ore di Daytona per vetture storiche. L’intervista sul giornale di domani

Qualche settimana fa Arturo Merzario ha vinto la sua categoria della 24 Ore di Daytona per vetture storiche. A 75 anni di età, l’icona dell’automobilismo Anni Settanta, continua a calarsi nell’abitacolo di vettura da corsa, per hobby o divertimento, e non proprio dietro l’angolo di casa. In America come un mese fa, o in Australia come farà nei prossimi giorni. Tutti lo vogliono. Lo invitano. Gli fanno trovare le sue vecchie vetture con cui correva e vinceva nel Mondiale Prototipi, lo circondano di affetto, diventa l’attrazione degli appassionati, firma migliaia di autografi. Del resto Merzario, nato a Civenna e milanese di residenza da tanti anni, va oltre i successi (tanti) nelle ruote coperte o le presenze (da pilota ufficiale Ferrari, ma anche da costruttore) in Formula 1. Il suo cappello da cowboy, la prima sponsorizzazione della Marlboro, il salvataggio di Niki Lauda, la lingua tagliente che gli è costata anche qualche chance in Formula 1, ne fanno un personaggio amatissimo. Così, per una volta, lo abbiamo incontrato, non per farci raccontare le pagine storiche della sua carriera, ma la passione che ancora lo trasforma non in una icona del passato ma anche in un personaggio del presente. La trovate sul giornale di oggi. «Cosa faccio ancora in pista? mi diverto. Grazie al fisico e alla passione»

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