Corti settimo a Spa
Migliore italiano

Nella 24 Ore di Spa di motociclismo, seconda prova del Mondiale Endurance, con la Yamaha del Team Ain

Claudio Corti ha chiuso al settimo posto la 24 Ore di Spa di motociclismo, seconda prova del Mondiale Endurance, con a soddisfazione di essere il migliore italiano al traguardo. Il pilota comasco (33 anni) correva con una Yamaha R1 del team francese Ain, e divideva lo sforzo con i colleghi Perolari (francese) e Vinales (spagnolo, fratello del pilota dell’Aprilia MotoGp). Una edizione dura, difficile, anche pericolosa, su una pista difficilissima dove tornava il motociclismo ad alto livello dopo decenni. Corti è stato il pilota che ha preso il via: con l’affascinante cerimonia di piloti schierati a piedi, a destra del nastro d’asfalto, che devono raggiungere le moto parcheggiate dall’altra parte, con una corsa a piedi. L’equipaggio è scattato dalla decima posizione ed è stato uno dei primi a effettuare la prima sosta. Qualche vicissitudine ha fatto precipitare il Team Ain nelle retrovie, ma grazie a una notte molto proficua, senza problemi o sfortune, la squadra ha rimontato bene e all’alba era addirittura al sesto posto.

Verso le 10 di ieri mattina, dopo che sul circuito aveva cominciato a piovere forte, una moto rompendo il motore ha perso olio, e ha sporcato la pista per oltre due km. Così è stata data bandiera rossa. La sospensione è durata circa due ore e poi la gara si è chiusa con una ventina di minuti nuovamente di competizione, sempre sotto l’acqua. Corti ha fatto nove turni di guida, sempre attorno ai 45 minuti, sia di notte che di giorno, e alla fine ha guidato per circa 8 ore. Per lui è stata la prima 24 ore della sua vita. In realtà aveva partecipato anche alla 24 Ore di Le Mans, ma la gara era finita dopo una curva per il tamponamento subìto dal compagno Bradley Smith. Così il team francese ha voluto dare un’altra chance al comasco, che ha ottenuto un ottimo risultato. La gara è stata vinta dalla Bmw di Reittenberger, Guarnoni e Mikhailchilk, quest’ultimo pilota ucraino per il quale il successo ha sicuramente un significato particolare. Alla fine Corti era molto contento: «Per essere la mia prima 24 Ore, non è male. Ci tenevo da morire a correre una gara come questa, ma adesso, appena sceso dalla moto, non saprei dire se me la risentirei: è una cosa completamente diversa da quanto ho fatto sino ad ora. Per fortuna i contrattempi di ieri sera sono stati superati, anche se magari si poteva arrivare anche più avanti. Essere il migliore italiano al traguardo mi riempie di gioia e di soddisfazione. Mando un saluto anche al mio amico Smith, che è ancora convalescente per la caduta di Le Mans e non ha potuto prendere parte alla corsa». Il calendario adesso prevede la 8 Ore di Suzuka dove i Team Ain non ci sarà, e poi il Bol d’Or di settembre. E chissà mai che Corti non guidi anche lì.

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