Corti team manager, progetto inglese
Guiderà una squadra con Smith

La nuova avventura del pilota comasco, che per ora ha scelto di non correre

Che fine ha fatto Claudio Corti? Eccolo qui, all’alba del 2021 in un nuovo ruolo, anzi un triplice ruolo: team manager, scopritore di talenti e istruttore di guida. La vera novità è quella dell’attività da manager.

In compagnia dell’amico inglese, pilota di MotoGp, Bradley Smith.

Corti per tutto il 2020 ha fatto il coach a Smith in MotoGp (l’uomo che va in pista a filmare i passaggi del pilota e poi analizza i dati nelle riunioni dopo le prove e dopo la gara), e durante l’inverno è nata questa opportunità: «Bradley non sa ancora se correrà nel 2021, dunque in attesa dei programmi agonistici, ha acquistato un team di SP300 in Inghilterra per correre il campionato britannico delle più piccole moto delle derivate di serie. Ci divideremo i compiti. Nel frattempo abbiamo acquistato due Yamaha per girare in Italia e cercare talenti, facendoli provare con queste moto. Sono reduce da due giorni di test, cavolo non mi ricordavo che si facesse così fatica ad andare in moto...».

Dunque il rapporto con Smith prosegue: «È nata una bella amicizia dai tempi in cui lui veniva a Como e ci allenavamo insieme in bicicletta. Sono stati i suoi contatti a permettermi di disputare una stagione nella Superbike inglese, l’ultima che ho disputato,. Poi mi ha chiamato a fare il coach e adesso c’è questa opportunità che mi ricollega all’ambiente del motociclismo britannico che, per me ha sempre avuto un grande fascino».

Il Team si chiama “Progetto 109”, che nasce dalla somma dei due numeri di gara di Smith e Corti, 38+71. «È un progetto a larga gittata, perché faremo dei corsi di coaching su piste italiane, con un occhio alla Spagna e il sogno di fare magari una wild card nel mondiale SP300. Certo i tempi possono essere rallentati dal Covid. E anche dalla situazione di Smith che non sa ancora se guiderà». L’anno scorso Corti ha lavorato nel Team Aprilia MotoGp, la squadra di Fausto Gresini, il manager scomparso martedì. E proprio la drammatica evoluzione dei fatti può condizionare anche i tempi del “Progetto 109”: «Ho lavorato nel Team ma Gresini, ma lui si vedeva poco perché lui aveva una presenza più assidua nelle squadre di Moto2 e Moto3. La sua perdita è pesante e pone anche un punto di domanda sul fatto che Smith possa correre: sino a ieri sembrava dovesse correre Savadori, ora le cose potrebbero cambiare. Tra l’altro mi ha colpito molto anche la scomparsa di Fiammetta La Guidara, giornalista di motociclismo, vittima di una infezione. Un momento brutto».

E la sella per Corti è definitivamente attaccata al chiodo?

«Mi hanno chiesto ancora 20mila euro per fare una gara. Io resto della mia idea: sono un professionista, ho corso in MotoGp e nel mondiale, non esiste che paghi per correre. Se capiterà l’occasione, la sfrutterò. Ma adesso mi concentro sul “Progetto 109”, e sui corsi di guida che sto facendo su piste italiane per appassionati svizzeri e tedeschi. E poi vado in bici, che è l’altra mia grande passione».

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