Moto, i comaschi premiati con il casco d’oro. A tutto rock

Motori Motosprint ha consegnato i riconoscimenti a Vuono e Carnevali, citando il Motocorsa, e con il chitarrista Maceroni a fare show

I caschi d’oro del settimanale Motosprint, come quelli del confratello Autosprint (le due riviste più famose del settore motori) valgono una specie di Oscar, per i piloti che hanno il merito di riceverlo. Nel ritorno della consegna in presenza dei premi ai protagonisti della stagione, al Teatro di Rimini, ci siamo imbattuti in una presenza mai così comasca sul palco. Il primo ad essere introdotto dal telecronista della MotoGp Guido Meda è stato Gabriel Vuono, 12 anni, che comasco non è ma da mesi abita in città e frequenta le medie alla Ugo Foscolo. Vuono ha vinto il Mondiale moto ovale (le minimoto un po’ più grandi), e ha ricevuto la statuetta come grande promessa del motociclismo italiano. Sul palco se l’è cavata bene anche con il microfono, dialogando a distanza con la mamma in platea: «E’ lei la vera motociclista della famiglia».

Poi sono saliti i campioni italiani, e a ricevere il premio ecco anche Leonardo Carnevali, che si è laureato campione nella SP300. Fin qui le presenze dei piloti sul palco. Ma non è finita qui. Meda ha citato tra i riconoscimenti il Team Motocorsa di Lorenzo Mauri, che non ha potuto essere presente in quanto impegnato nei test della Superbike a Portimao. La festa di Motosprint ha confermato quello che abbiamo raccontato sul nostro giornale negli ultimi mesi e cioè la ricchezza di promesse e personaggi del motociclismo comasco, cui la creazione della SMC (scuola di motocilcismo di Grandate) ha dato parecchio impulso.

La quarta presenza comasca nella serata non aveva invece a che fare direttamente con gare e vittorie: il chitarrista Giulio Maceroni, insegnante di musica alla scuola Tilt, grande appassionato di moto, ha intrattenuto la platea con un paio di assoli rock.

© RIPRODUZIONE RISERVATA