«Progetto Mondiale
Con i piedi per terra»

«Non è un salto nel buio. Il progetto è partito da lontano. Costruendo piano piano il puzzle»

Lorenzo Mauri ce l’ha fatta. Ha coronato il suo sogno di schierare, nel 2020, la sua squadra nel Mondiale Superbike. Un punto di arrivo e di decollo allo stesso tempo. In questo momento, soprattutto di arrivo. L’ex pilota di Lurago d’Erba da anni preparava questo progetto. La squadra, che ha sempre fatto correre le Ducati Panigale, ci è arrivata per gradi: nata nel 2013, è diventata nel giro di pochi anni un punto di riferimento nel Tricolore Velocità, con un titolo conquistato; poi c’è stato il debutto a livello internazionale nella Stock 1000 europea; infine, l’anno scorso, il debutto nel Mondiale Sbk con la partecipazione alle due gare italiane.

Un lungo lavoro.

«Non è un salto nel buio. Il progetto è partito da lontano. Costruendo piano piano il puzzle. Se uno decide dall’oggi al domani di debuttare nel Mondiale, partendo da zero, deve affrontare mille problemi. Noi ci siamo ingranditi piano piano, aggiungendo i pezzi. Quando l’anno scorso abbiamo acquistato la moto per fare le due gare italiane, qualcuno si è sorpreso. Ma noi avevamo già in mente dove volevamo andare».

Obiettivi?

«Fare meno errori possibile. Mi spiego: il format del mondiale è molto impegnativo per i tempi e le energie della squadra. Ci sono tre gare e le sessioni ravvicinate. Devi essere reattivo, pronto. Chi non ha esperienza rischia di pagare un po’».

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