Cappellini iridato da manager
Il suo team ha vinto tutto

Il Team Abu Dhabi non solo è campione del mondo 2018 di Formula 1 inshore, ma ha occupato tutti e tre i gradini del podio iridato

Nemmeno le briciole ha lasciato agli altri. Con al timone un nocchiero come Guido Cappellini, il Team Abu Dhabi non solo è campione del mondo 2018 di Formula 1 inshore, ma ha occupato tutti e tre i gradini del podio nella classifica finale piloti. Sul primo l’americano Shaun Torrente, sul secondo lo svedese Erik Stark e sul terzo l’emiratino Thani Al Qemzi. Tutto il resto del “circo blu” è rimasto sotto il palco con gli occhi verso l’alto ad assistere alla festa che si è svolta sul podio di Sharjah, il piccolo emirato arabo, che anche quest’anno ha segnato l’ultima tappa del percorso iridato, iniziato lo scorso aprile a Portimao.

Lo stesso podio che lo stesso giorno di nove anni fa vedeva incoronare Guido Cappellini per la decima volta campione del mondo della F1 inshore, la massima categoria della motonautica. Fu un record allora, perché mai nessuno prima di lui era arrivato a tanto (e forse mai ci arriverà) ed è record adesso in quanto mai tecnologia d’avanguardia e capacità manageriali come quelle del fuoriclasse comasco erano riuscite a mettere in condizioni un team di essere il migliore di tutti ed i suoi piloti di conquistare tutte e tre le medaglie disponibili.

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