Origgi, oro a squadra
alle Olimpiadi baby

La atleta di Inverigo si racconta: «Avevo provato tutti gli sport, poi ho incontrato questa disciplina»

Vanessa Origgi mai avrebbe pensato, il giorno in cui è entrata nella palestra della Virtus Arosio ad accompagnare mamma Emanuela ad un corso di autodifesa personale, di poter vincere un giorno un oro (nella prova a squadre) nelle Olimpiadi europee giovanili. Anche perché l’inverighese (17 anni) aveva iniziato a fare judo, così per caso, dopo avere, in pratica, passato in rassegna quasi tutti gli sport. «Ho iniziato da piccolissima con la ginnastica e poi ho provato di tutto -spiega Origgi -. Però dopo poco tempo mi stancavo e non riuscivo più a continuare. Poi ho trovato il nuoto e l’equitazione: quest’ultima mi piaceva ma mi sono fatta male, cadendo da cavallo e non sono più andata avanti». Il caso la porta, cinque anni fa, nella palestra della Virtus. «Il maestro Ermanno Quaranta mi ha notato e mi ha invitato a provare -prosegue -. Mi ha detto che sono portata fisicamente. E così mi sono messa il judogi».

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