Pensione in piscina per Cattino
«Cerco talenti per la pallanuoto»

L’ex coach della Como Nuoto ed ex insegnante, ancora attivo nel suo sport. Coinvolto in un progetto: «Giovanissimi in esame per riempire le squadre»

Rudy Cattino, Sandro all’anagrafe, è da tempo un personaggio conosciuto nell’ambiente dello sport comasco. I suoi trascorsi prima come giocatore e poi come allenatore della Como Nuoto, e come professore di educazione fisica nelle scuole superiori del capoluogo, lo hanno reso familiare presso una vastissima platea di sportivi e non solo.

Pensione attiva

Da poco tempo Cattino è in pensione, non insegna e non allena più ma l’indole del divulgatore gli è rimasta attaccata. Tanto da fargli trovare una collocazione che ancora gli consenta di diffondere “il verbo” della pallanuoto a chi glielo richieda. E’ il caso di Pallanuoto Italia, federazione alternativa alla Federnuoto, che a Cattino è ricorsa anche in passato, ad esempio per organizzare dei camp dedicati ai giovanissimi («Ho portato le presenze da trenta a trecento in una stagione, non male, direi!» – commenta soddisfatto). Terminato il periodo di chiusura causa pandemia, il tecnico di origine rechelina è stato nuovamente contattato per un nuovo incarico. E’ lui stesso ad introdurci nel mondo-Pallanuoto Italia: «Si tratta di un circuito amatoriale che consente a tanti giovani di avvicinarsi allo sport della palla in acqua. Cerchiamo di allargare il più possibile l’utenza per far sì che la pallanuoto non venga considerata uno sport di nicchia».

Ci sono rapporti tra le due federazioni? «Ognuno persegue il proprio obbiettivo, la prima ha fini prettamente agonistici, la seconda amatoriali, comunque è strano che la Federnuoto non “adotti” PNI che dal punto di vista numerico è molto cresciuta ed è sicuramente appetibile».

Non c’è incompatibilità nell’esser tesserati per entrambe le federazioni? «Avendo lasciato l’attività di allenatore a tempo pieno, mi ritengo un battitore libero, per questo ho accolto l’invito di Pallanuoto Italia».

Progetto

Per sviluppare quale progetto, nel concreto? «Sono stato chiamato per individuare le eccellenze, maschili e femminili, tra le nuove leve e costituire due rappresentative che prenderanno poi parte a tornei ufficiali. Sarà un’esperienza formativa anche per i tecnici che prenderanno parte agli allenamenti che io dirigerò solo in funzione di una crescita complessiva del movimento. Naturalmente ho suggerito di operare con materiale umano in età verdissima, sulla quale è più facile lavorare per favorire una crescita corretta».

Le rappresentative sono aperte ai giocatori di quale anno? «Le donne avranno come responsabile Roberto Munerati, l’anno di selezione è il 2008, mentre i ragazzi saranno affidati a Gaetano Del Giudice, ex grande giocatore e campione del Mondo Under 20, per loro l’anno di ingresso sarà il 2010».

C’è una osmosi, un passaggio per merito da PNI a squadre della Federazione Nuoto? «E’ già accaduto, però noi teniamo molto al fatto che l’atleta pur giocando a livello agonistico rimanga legato alla sua società di appartenenza.

Il presidente di Pallanuoto Italia è Alessandro De Tursi: come giudichi il suo operato? «E’ un grande manager che manca alla pallanuoto diciamo così “tradizionale”: innovativo, illuminato, ha messo in campo idee interessanti per mettere la pallanuoto al passo con gli altri sport di successo».

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