Strano: c’è un Varese
che gioca a Como

Rudy Cattino, coach da tre anni del Varese ma comasco d’elezione, ci spiega come si è arrivati alla scelta del campo di Muggiò

Servizio d’ordine all’esterno della piscina di Muggiò? Mai visto. All’interno, durante le partite? Nemmeno. La pallanuoto si dimostra isola felice dello sport: è la classica non-notizia che diventa curiosità e quindi materia d’inchiesta. La prova di questa affermazione è il fatto che a dispetto di tanta rivalità mai sottaciuta tra le città di Como e Varese, dove il campanilismo ed altri fattori meno “nobili” intorbidiscono i rapporti sportivi tra i due fronti, nello sport della palla nell’acqua regna l’armonia. Assoluta. Tanto è vero che Varese gioca a Como i suoi turni casalinghi, sfida le formazioni comasche in campionato in derby più o meno accesi, e non si è verificato alcun episodio spiacevole. Né in acqua, né in tribuna, né negli spazi antistanti l’Olimpica. Vien da chiedersi come mai la Varese Olona Nuoto si avvalga dell’impianto comasco: la risposta sta nel fatto che i biancorossi hanno conquistato due anni fa la prima storica promozione in serie B, ed a quel punto si è manifestata l’inadeguatezza degli impianti varesini. Piccola e senza tribune una piscina, lunga solo venticinque metri l’altra, mentre in serie B il campo regolamentare richiesto è lungo trenta metri. Rudy Cattino, coach da tre anni del Varese ma comasco d’elezione, ci spiega come si è arrivati alla scelta di un campo potenzialmente ostile quale quello di Muggiò. «La prima ricerca naturalmente si è rivolta ad impianti della provincia, allargando sempre più il raggio. Scartata Busto che ha frapposto ostacoli d’ogni tipo essendo una piscina gestita da privati, abbiamo sondato Como, dove la gestione della Federnuoto garantiva un trattamento quantomeno “normale”. E Como ha dato il benestare, sicchè eccoci qua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA