Mucciolo spiega l’addio
«Dopo 4 anni giusto così»

«Avevo già deciso – spiega - di andarmene al termine della stagione e l’avevo peraltro comunicato alla società»

«Molto sereno», Cristiano Mucciolo racconta le motivazioni d’un divorzio – quello dalla sua ormai ex Tecnoteam – arrivato dopo quattro anni di matrimonio sportivo.

Un quadriennio, il suo ad Albese con Cassano, iniziato con l’ambizione di lasciare la serie B1 e culminato con il quarto posto, all’esordio, in A2. Al termine dei playoff, un addio consensuale.

«Avevo già deciso – spiega Mucciolo - di andarmene al termine della stagione e l’avevo peraltro comunicato alla società. Si tratta di una questione di stimoli: ha fatto tutto quello che potevo fare, una promozione e il quarto posto in A2. Ritengo giusto, dunque, cambiare un po’ aria, trovare nuove opportunità; così facendo, lascerò a mia volta spazio a nuove idee, personalità, caratteri».

Tutto, a suo dire, è avvenuto «con la massima serenità», quello stesso clima che ha caratterizzato i quattro anni di permanenza all’ombra del Campanile storto.

«Non ci sono stati screzi, o situazioni tali per cui sia stato necessario prendere questa decisione. Quando ho comunicato il mio intendimento la società s’è detta d’accordo. Era un’idea comune, dunque meglio così. E’ stata una separazione estremamente piacevole, consensuale, rispettosa. E’ stata voluta da entrambe le parti, col sorriso», racconta l’allenatore torinese.

Lui, ad Albese con Cassano s’è subito ambientato. Ora che è tornato ad Avigliana, c’è tempo per pensare un po’ alla casa («Mi godo un po’ di tempo a casa, con la mia famiglia e gli amici di sempre», spiega) e anche per guardare alla prossima stagione: «A meno che non ne valga proprio la pena, non vorrei andare troppo lontano. Mi piacerebbe una collocazione che mi consenta di curare i miei interessi personali, magari ripartendo da un settore giovanile», pensa guardando a un mercato tutto da vivere, anche per quanto riguarda la prossima girandola di allenatori.

Un rimpianto, ovviamente, c’è, ed è quello di non aver finito la stagione 2019-2020 a causa del coronavirus. «Eravamo virtualmente tre punti alle spalle della Picco e nelle ultime tre gare prima che si fermasse il campionato avevamo trovato una quadra importante. Sarebbe stato molto divertente vivere quel finale di torneo per provare ad andare in serie A con un anno d’anticipo rispetto a quello che è stato. Sarebbe stato interessante valutare la nostra effettiva capacità di tenere quel livello di gioco», analizza Mucciolo.

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