Panzeri, “doc” con vista Olimpiadi
«Cortina una bella prova generale»

Parla il comasco, medico della Fisi, ancora una volta in prima linea

«I Mondiali di sci di Cortina? Una bella prova generale in vita delle Olimpiadi del 2026, con la speranza, tra cinque anni, che il Covid sia un non problema». Fresco di ritorno, il medico comasco Andrea Panzeri, ortopedico e presidente della commissione medica della Fisi, ha seguito gli atleti e, come spesso accade, il lavoro per lui e per il suo staff non è mancato. Per la prima volta, dopo undici mondiali al fianco degli azzurri, con Panzeri c’era la figlia Ludovica: «Un’emozione unica: era volontaria per il media center e per Casa Italia».

Cortina è stato un grande banco di prova organizzativo. Era il primo evento sportivo globale in piena pandemia, a porte chiuse, ma con un notevole giro di atleti, allenatori, dirigenti e addetti ai lavori. Ma prima di tutto viene lo sport, è il medagliere è forse stato meno ricco del previsto: «Ci si aspettava più medaglie, ma ci sono state delle sorprese. La Bassino era attesa in gigante, ma è arrivato l’oro nel parallelo, è spuntato a sorpresa l’argento di De Aliprandini. C’era attesa per Paris e Innerhofer, inoltre abbiamo esultato alla prima manche di Vinatzer, peccato per il quarto posto finale e alle altre “medaglie di legno” che avrebbero potuto diventare podi per poco. Ma è lo sport e va accettato: viviamo sui millesimi di secondo. E non dimentichiamo i due infortuni alle ginocchia di Schieder e Della Mea».

Per il resto, Cortina è stata una degna organizzatrice di un Mondiale. «Abbiamo ammirato piste bellissime, impegnative. Lo sforzo organizzativo, nonostante l’assenza di pubblico, è stato comunque enorme: i pochi ammessi sono stati divisi per bolle e tutti con tampone eseguito nelle 72 ore precedenti, con l’obbligo di ripeterlo ogni 72 ore. C’erano due grandi centri, da una parte i team e dall’altra gli addetti ai lavori».

Anche la logistica ne ha risentito: «Avevamo un albergo solo per noi, camere singole, a pranzo si mangiava sempre con la stessa persona. C’è stato massimo rispetto di tutte le norme».

E, in vista delle Olimpiadi invernali del 2022, c’è un po’ di preoccupazione: «Speriamo di essere tutti vaccinati, altrimenti prevedo uno sforzo organizzativo fuori dalla norma». Cortina 2021 è stato però anche un bel test in vista di Milano-Cortina 2026, appuntamento olimpico che vedrà di nuovo l’Italia in prima linea: «Sarà un momento importantissimo per lo sport e per il Nord Italia. Speriamo sia un’occasione per rilanciare e migliorare le nostre località, anche dal punto di vista del turismo».

L.Spo.-Luca Pinotti

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