Presentazione Tecnoteam
«La A un miracolo»

«Quando iniziammo la serie A non sapevamo nemmeno cosa fosse», ha raccontato Crimella ieri pomeriggio alla Pedretti di Albese con Cassano

Per capire quale possa essere stata l’emozione del patron Graziano Crimella alla presentazione della nuova squadra targata 2021-2022 bisogna riflettere sulla sua presidenza, che prosegue ininterrottamente dal 1982, e su quell’impegno all’interno della dirigenza dell’Alba partito addirittura con la fondazione del club ormai ben 47 anni fa.

«Quando iniziammo la serie A non sapevamo nemmeno cosa fosse», ha raccontato ieri pomeriggio alla Pedretti di Albese con Cassano, la palestra che ha accolto il debutto ufficiale davanti ai tifosi della nuova Tecnoteam.

Una formazione infarcita di nuovi acquisti e con la novità rappresentata dalla presenza dello stemma del Comune e del logo del Lago di Como sulla maglia proprio nell’anno in cui la squadra non potrà più giocare in paese ma, per motivi regolamentari legati alla capienza dell’impianto albesino, dovrà trasferirsi al PalaFrancescucci di Casnate con Bernate.

«Non poter giocare quest’anno ad Albese – ha spiegato Crimella – è stata per me una grande delusione. Le regole, però, erano ferree. Pur con grande dispiacere, dunque, siamo stati costretti ad andare altrove. Mi auguro, però, che un domani si possa tornare ad Albese».

La favola di Albese con Cassano, del resto, è intimamente legata al destino di una società che, dopo aver sfiorato la promozione al termine della stagione 2012-2013, ce l’ha fatta lo scorso giugno a entrare nella pallavolo che conta davvero.

Il paese, tra l’altro, sarà quello meno popoloso inserito nel novero delle partecipanti al secondo torneo nazionale di volley che, tra le tante, annovera al suo interno città come Torino o Vicenza, tanto per citarne un paio.

Ecco spiegato il valore di una partecipazione che, a dispetto delle dimensioni, vedrà il club lariano (la cui denominazione ufficiale sarà Albese Volley Como, anche a testimonianza del legame con il capoluogo e, in ultima analisi, con la provincia tutta) confrontarsi su palcoscenici ben più prestigiosi di quello che forse, nel 1974 i costituenti avrebbero mai pensato di calcare.

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