Ritorno in campo dei dilettanti?
In Promozione tutti contrari

A parte poche eccezioni, le società comasche non vogliono giocare. Fenegrò e Arcellasco: «Purtroppo non ci sono le condizioni di sicurezza».

Si è svolta anche la seconda delle cinque riunioni online tra le società calcistiche lombarde indetta dal nuovo presidente del Crl, Carlo Tavecchio, allo scopo, tra i tanti, di pianificare la possibile ripartenza dei campionati dilettanti.

Dopo il primo incontro con le società d’Eccellenza, è stata dunque la volta di quelle di Promozione. Sono due le date proposte dal neo presidente per il ritorno all’attività, ovviamente pandemia permettendo: gli eventuali recuperi verrebbero ultimati tra il 21 marzo e il 28 marzo, mentre il completamento del campionato col solo girone d’andata andrebbe dal 3 aprile al 2 giugno con un solo turno infrasettimanale, il tutto per decretare solo chi verrà promosso in Eccellenza. Senza playoff e playout, e quindi senza l’incubo per alcune squadre di retrocedere in Prima categoria.

«Per un campionato zoppo non possono esserci retrocessioni», ha dichiarato il presidente Carlo Tavecchio. Se per quanto concerne le società del massimo campionato regionale (l’Eccellenza) l’idea di una possibile ripartenza era tutt’altro che una chimera – al termine di un rapido sondaggio le interpellate si i sono divise a metà tra chi vorrebbe e chi no tornare in campo questa primavera-, in Promozione si è assistito ad un plebiscito di no al ritorno in campo. Delle società comasche durante la riunione ha preso parola Angelo Marinoni, presidente del Fenegrò, una delle tre lombarde che nella passata stagione ha subito la retrocessione: «Noi non vogliamo ripartire per diverse ragioni, bisogna in primis tutelare i ragazzi dal virus e dall’integrità fisica. Dopo tutti questi mesi di stop c’è troppo poco tempo per allenarsi e tornare in campo – ha detto Marinoni –. Lo scorso anno noi siamo scesi dall’Eccellenza senza che nessuno ci chiedesse nulla, ora sentire che si vorrebbe bloccare tutto fa un po’ rabbia».

Tra gli altri pareri è emerso anche quello di Matteo Isella, presidente dell’Arcellasco: «Tutti vorremmo tornare in campo ma ad oggi credo sia molto difficile – ha dichiarato il patron degli erbesi –. Utilizzerei questo tempo per pianificare la prossima stagione». Ma in questo oceano di pareri negativi sulla ripartenza, c’è anche chi vorrebbe portare a termine la stagione: «Noi come Alta Brianza siamo favorevoli al ritorno in campo – spiega Marco Novati, direttore sportivo dei biancoblù -. Rispetto a quando siamo partiti a settembre non vedo grosse differenze, sicuramente le società dovranno adattarsi ad un protocollo diverso più vicino a quello attuato in D con i tamponi rapidi, però credo e spero che si possa tornare a giocare». Preso atto dei pensieri delle società di Promozione spetterà comunque alla Lega Nazionale Dilettanti decidere se la stagione 2020/2021 di Promozione è giunta al suo capolinea o meno.

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