Tavecchio: «La Lombardia è viva
Ripartiamo, ma non è tutto finito»

Nel giorno della ripresa con Coppa Italia e Lombardia, parla il presidente regionale della Figc

Settantotto anni, da nove mesi è tornato in sella al suo primo amore, il Comitato Regionale Lombardia. Lì, da dove è partito il cursus honorum, che l’ha portato fino allo scranno più alto, la presidenza della Federcalcio. Per il dirigente comasco Carlo Tavecchio, presidente dallo scorso 9 gennaio del calcio lombardo, dopo una stagione di blocco quasi totale dei dilettanti regionali, è giunta l’ora di ripartire.

Presidente, con che spirito riprende il calcio dilettanti lombardo?

Abbiamo lavorato per risolvere i problemi. Parte la Coppa, come sempre apripista della stagione, poi il 19 inizieranno i campionati. In questo momento le prospettive sono favorevoli, il quadro è diverso rispetto a un anno fa, ma non possiamo essere del tutto certi che tutto sia alle spalle.

Quali sono stati gli scogli più duri?

Abbiamo superato le procedure complicate dei protocolli, cercando di eliminare qualche ostacolo, come per esempio l’obbligo dei tamponi pre gara. Se fossero rimasti, difficilmente avremmo iniziato.

Quali potrebbero essere i problemi?

Dobbiamo superare l’autunno, che già un anno fa ci ha costretti a chiudere, ma sono fiducioso. Mi auguro che le Ats lombarde si uniformino: non è possibile che da una parte si metta in isolamento un giocatore e dall’altra tutta la squadra.

Inoltre sta emergendo il problema arbitrale: gli organici delle sezioni sono tirati e le partite tante, speriamo di raccogliere nuove leve, per arrivare a fare le cose per bene e a coprire serenamente tutte le partite.

Rimane l’obbligo del green pass: è il salvacondotto per rivedere le squadre in campo?

Con questo strumento, oppure con il tampone effettuato nelle 48 ore precedenti la gara, si superano tante difficoltà. Non solo per i più grandi, ma anche per la fascia 12-19 anni, che ha sofferto di più senza campionati.

Anche lei è quindi schierato a favore della vaccinazione?

Non raccontiamoci storie: il vaccino ci ha dato una mano notevole in questa fase di ripartenza. Faccio volentieri il mio appello, vacciniamoci tutti. Le società dovrebbero pretendere che i tesserati lo facciano.

Qualche club ha visto l’obbligo di green pass come un’imposizione?

No, anzi. Devo dire grazie alle società, hanno capito il messaggio. La scorsa stagione siamo intervenuti per organizzare una coda di campionato in Eccellenza, noi come Comitato abbiamo garantito il pagamento parziale dei tamponi e abbiamo utilizzato risorse per quest’anno. La Lombardia è stato un esempio.

La pandemia ha evidenziato crisi societarie?

Stiamo recuperando, per fortuna il calcio lombardo non ha vissuto cataclismi. Abbiamo fatto la nostra parte, anche andando in sofferenza economica, le società hanno un programma agevolato per le iscrizioni.

Alcuni enti locali hanno sostenuto le società, crede che il pubblico possa fare di più?

Ci sono Comuni che aiutano e sostengono lo sport, altri che lo fanno in misura minore. Purtroppo spesso ci si dimentica che il tempo libero degli italiani è anche foriero di interessi economici, chi comanda il Paese dovrebbe tenerlo presente. Inoltre il calcio dilettantistico attende sempre i contributi di Federazione e Coni.

Qualche numero: la Lombardia è sempre una “superpotenza”?

Noi non siamo un Comitato, siamo una vera e propria federazione con le nostre 1400 società.

Tanti tesserati, specialmente i più giovani, hanno pensato di cambiare sport: che ne pensa?

Purtroppo è stato un periodo duro, senza allenamenti e partite, sicuramente c’è chi ha perso abitudini e l’attaccamento alla propria squadra. Ma stiamo recuperando, in fondo il calcio è sempre il gioco più bello del mondo.

Chiusura con due “amori”: Como e Pontelambrese…

Il Como in B è un grande risultato, si sta ritornando alle antiche tradizioni della città e sono felice anche per la Como Women in serie B: vediamo come risponderà il pubblico, speriamo in maniera egregia dopo tante partite senza spettatori. La Pontelambrese ormai la seguo poco, sono sempre in viaggio tra Milano e Roma, ma ammetto di essere contento di vederla dov’è, nel campionato di Eccellenza.

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