Tecnoteam, è un ko con rimpianti
«A tratti all’altezza della capolista»

La sconfitta con Talmassons nelle parole della alzatrice Cialfi. «Il ritmo e il fiato c’erano, peccato essere uscite dal campo senza aver fatto punti»

«È un peccato». L’1-3 dell’ultimo turno di campionato contro la Cda Talmassons è vissuto da Caterina Cialfi come un’occasione sprecata, se non altro per mettere un po’ di fieno in cascina in attesa di tempi migliori.

Rimpianti

L’alzatrice della Tecnoteam, infatti, ripensa a due set, il terzo e il quarto, chiusi entrambi sul 23-25 e, da lì, fotografa un match che, al cospetto di quella che è in attesa dei recuperi la prima forza del girone B di serie A2, è stato per larghi tratti giocato alla pari.

«In alcuni momenti sembravamo quasi un po’ più in forma di loro», sottolinea la numero 4 di Albese Volley Como, che – «a livello di fiato» - evidenzia quanto la Cda vista a Casnate con Bernate non fosse poi così distante da una formazione, la sua, che rientrava in campo a ormai un mese di distanza dalla precedente partita ufficiale, quella giocata a Busto Arsizio e valida per la Coppa Italia.

Visto l’equilibrio che, tolto il secondo set (finito 19-25) ha caratterizzato la gara del PalaFrancescucci, a fare la differenza sono stati i singoli, quelle giocatrici d’esperienza che, nei momenti clou della gara, hanno saputo dalla sponda di Talmassons prendere sulle spalle la responsabilità dei punti decisivi.

«Hanno giocatori molto forti, che sanno mettere la palla a terra in modo fisso», afferma Cialfi ripensando ai 25 punti, di cui 5 da servizio, di Josephine Obossa, e ai 20 della brasiliana Lana Silva Conceicao, cui hanno fatto da contraltare le 14 segnature di una Alice Nardo che, dall’altra parte della rete, è stata la più prolifica delle comasche.

«Nel quarto set avremmo potuto portare a casa un punto», sottolinea ancora l’alzatrice della Tecnoteam, con quel 22 pari – così, per inciso, era stato anche nel set precedente – a illudere gli spettatori presenti a Casnate con Bernate circa la possibilità di andare al quinto e decisivo set.

Amara, la considerazione successiva: «Non serve a niente arrivare a 23 se poi non porti a casa nemmeno un punto. Purtroppo usciamo senza punti: ce li meritavamo? Forse sì, forse no», continua Cialfi.

Sullo sfondo, la certezza di essere comunque in un discreto stato di forma nonostante il lungo stop causato dal contagio da Covid-19 ormai alle spalle.

Ritmo

«Tutto sommato la nostra principale preoccupazione era riuscire a tenere il ritmo. Il ritmo c’è stato fin da subito e lo abbiamo dimostrato. Mi sentivo bene in campo, sono contenta», analizza ripensando al primo set vinto 25-23.

Il resto starà tutto nel «riprendere alcune affinità che abbiamo lasciato a dicembre», vale a dire quei meccanismi di gioco fondamentali per affrontare le prossime sfide di campionato.

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