Zanotti, chi si rivede
«Mi piacerebbe restare»

Dopo essere stato un anno fermo e aver rischiato di vedere chiusa la sua carriera. Invece ha mostrato di essere utile

Parate che valgono tanto. Valgono punti, ma molto di più per Luca Zanotti, che aspettava momenti del genere da mesi. Domenica era in campo per la seconda volta, la prima un mese fa con l’Albinoleffe. Era lì perchè si è ammalato Davide Facchin, ma anche perchè è lì che desiderava tornare, a difendere la porta del Como.

Quando se ne era andato tre anni fa stringeva tra le mani il Trofeo Borgonovo, assegnato dai tifosi al miglior giocatore del Como, ed era stata la sua prima vera stagione importante, andata decisamente bene, «e forse avrei potuto restare qui se non fosse successo quello che è successo alla società». Forse sì, ma la storia è stata diversa. Zanotti è rientrato all’Atalanta, è andato alla Juve Stabia, e ha giocato una volta soltanto. L’anno dopo è andata anche peggio, «non si sono trovate le condizioni per un progetto interessante», e lui è rimasto a Bergamo ad allenarsi, tutta la stagione, senza una squadra. Un colpo non semplice da assorbire a 24 anni, una botta che può definitivamente rovinare una carriera, «era un rischio possibile, certo, ma per fortuna non mi sono mai abbattuto, ho lavorato, e ho ottenuto quello che volevo, cioè tornare nel Como». Anche a costo di sedersi in panchina e di aspettare, per dimostrare che «so farmi trovare pronto».

«Ho tanti bei ricordi, quello che mi fa più piacere citare? Quando parai un rigore a Livorno, a Maritato, una delle parate più importanti in una gara così sentita...», gara che per la cronaca il Como vinse 1-2, grazie anche a quell’intervento del portiere.

Il suo contratto scade a giugno, e ora non ha voglia di pensarci, ma in campo ci va anche con uno stimolo in più, «poter restare a Como più a lungo possibile sarebbe bellissimo», e stavolta potrebbe essere quella buona.

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