Zara dice addio al basket
«Comense? Indimenticabile»

L’ex giocatrice nerostellata chiude la carriera a 39 anni.

Francesca Zara, una delle icone della Comense e del basket femminile italiano, ha appeso le scarpe al chiodo. Smette di giocare a 39 anni ma resterà nell’ambiente come team manager di Broni neopromosso in serie A1.

Zara è stata una dei maggiori talenti del nostro basket. Una stella nascente prima, e poi un maestro che sul campo “insegnava” la pallacanestro. Capace di esordire in serie A a soli 16 anni, come le Fullin e le Ballabio, e come solo a quei tempi avveniva con le grandi campionesse.

«Proprio così - dice -. Forse perché Vicenza aveva un settore giovanile notevole, che ti preparava per la prima squadra. Adesso non vedo proprio nessuna giovane all’altezza a quell’età».

Arrivò a Como nel 1994 e, mentre lei veniva girata in prestito ad Alcamo (stagione 1994-1995), lo squadrone di Corno raggiunse l’apice con la Coppa dei Campioni del Pianella. Non che la Comense successiva, con Zara, fu meno leggendaria: c’era gente del calibro di Weatherspoon, Fullin, Pollini, Ballabio, Paparazzo, poi ancora Streimikyte, Fijalkowski, fino a Masciadri e Macchi…

«Gli anni della Comense sono stati bellissimi. Mi hanno dato e insegnato tanto. Soprattutto per la mentalità vincente di quel gruppo: sensazioni che difficilmente ho riprovato altrove. È stata una squadra e una società che ha segnato la storia. Tradizione e orgoglio». I ricordi nerostellati più belli? «Il mio primo scudetto, ma anche la final four di Eurolega a Bourges».

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