A Cantù salta il consiglio comunale sul bilancio: «La maggioranza non c’è più»

Cantù Tre assenze fanno mancare il numero legale in aula: seduta riconvocata domani sera. Ma le minoranze potrebbero non presentarsi. Il leghista Maspero: «Solo colpa dell’influenza»

Stavolta si sono alzati e hanno lasciato il salone dei convegni. Le opposizioni compatte non hanno partecipato all’appello in apertura del consiglio comunale, martedì sera, e la maggioranza non è stata in grado da sola di garantire il numero legale perché la seduta fosse valida. Il che significa che non hanno potuto votare il bilancio di previsione 2023-2025, il documento più importante che la giunta guidata dal sindaco Alice Galbiati approva ogni anno.

Si dovrà tornare in aula in seconda convocazione domani, antivigilia di Natale. Ma non è detto che le minoranze saranno presenti, dato che stanno valutando di lasciare che sia un solo loro rappresentante a partecipare per esprimere le valutazioni sui documenti, per rendere evidente e plastica la situazione di difficoltà del centrodestra, con una maggioranza numericamente in equilibro precario sul filo di un raffreddore o di un impegno lavorativo. Dopo un primo appello senza i numeri e dopo l’attesa canonica di un quarto d’ora, anche il secondo appello ha confermato i conti.

«In questi giorni ci sono milioni di italiani influenzati e con febbre alta, purtroppo è capitato anche a qualche consigliere. Succede. Non c’è il minimo problema»

Non erano poi molti gli assenti in maggioranza e tutti giustificati, Marco Azzola Guicciardi della Lega, Elena Borghi di Forza Italia e Dedi Pozzoli di Cantù Sicura. Ma è bastato per far saltare il banco. Il sindaco Galbiati preferisce non commentare. Il vicesindaco Giuseppe Molteni, con delega al Bilancio, sarebbe stato protagonista della serata e osserva pragmatico che «a questo punto la mia serata sarà venerdì. Non cambia nulla».

Il capogruppo della Lega Gabriele Maspero getta secchiate d’acqua sul fuoco e nega questioni politiche: «In questi giorni ci sono milioni di italiani influenzati e con febbre alta, purtroppo è capitato anche a qualche consigliere. Succede. Non c’è il minimo problema politico, la maggioranza è coesa ed esistono le seconde convocazioni proprio per questo». Il problema politico invece c’è, ed enorme, secondo Lavori in Corso, Cantù Rugiada, Pd, Unire Cantù, Cantù per Noi e Movimento 5 Stelle.

«Il fatto che la maggioranza non riesca a garantire il funzionamento amministrativo e l’approvazione di atti fondamentali è di una gravità estrema. Credo sia la prima volta nella storia di Cantù che si rende necessario approvare il bilancio in seconda convocazione»

«Il fatto che la maggioranza non riesca a garantire il funzionamento amministrativo e l’approvazione di atti fondamentali è di una gravità estrema – commenta Vincenzo Latorraca della coalizione di centrosinistra – Credo sia la prima volta nella storia di Cantù che si rende necessario approvare il bilancio in seconda convocazione». In altre occasioni, osserva Francesco Nava di Cantù Rugiada, le minoranze avevano, per senso di responsabilità, garantito il numero legale, ma il bilancio è un documento di tale importanza che una maggioranza deve essere in grado di farlo da sé. La scelta di lasciare la seduta quindi, chiarisce Rosario Enea di M5S, non è un gesto di rottura semplicemente per fare opposizione, ma per evidenziare una situazione grave.

«Nella seduta in cui si approva lo schema di bilancio preventivo – sottolinea Francesco Pavesi di Lavori in Corso – quella in cui si esprime la volontà e capacità di governo della maggioranza, è indispensabile dimostrare che ciascuno sia in grado di svolgere il compito per cui è stato votato dagli elettori. Non basta prendere voti alle elezioni, bisogna avere compattezza e capacità di governare per cinque anni». E la domanda che le opposizioni unite pongono è chiara: «Questa maggioranza, eletta con il 60%, sarà in grado di governare secondo le regole fino al termine del mandato?».

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