Abusi edilizi, sempre più controlli
E Cantù incassa 200mila euro

Tra le sanatorie e i condoni è quadruplicato l’introito che era stato preventivato. C’è anche chi chiede verifiche per non pagare l’Imu e si trova multato per altre irregolarità

Il box, il balcone che è stato chiuso ed è diventato una stanza in più, oppure la divisione degli spazi interni, che non è stata comunicata. Tante infrazioni alle regole edilizie, che si trasformano in ordinanze di abbattimento e sanzioni. Nel 2016 il Comune ha incassato 160mila euro da chi è stato costretto, volente o nolente, a rimettere in regola i propri immobili. Coi condoni si arriva a 200mila.

Ovvero una cifra quattro volte superiore a quella che era stata preventivata dagli uffici. L’attività di verifica, su questo fronte, si è fatta intensa e articolata. Se fino a un paio d’anni fa la media dei verbali annui era di 2/3 oggi i sopralluoghi effettuati sono una cinquantina e le ordinanze che seguono una ventina. Spesso, ordinanze che impongono di abbattere ciò che è stato realizzato senza permesso.

Ormai c’è una vera e propria squadra, formata da personale dell’Ufficio Tecnico e della polizia locale:«Si è creata un’ottima sinergia di lavoro» conferma il dirigente del Territorio Giuseppe Ruffo. Le sanzioni vanno da 2mila a 20mila euro, il che è un incentivo anche per i meno collaborativi. Un caso particolare, quello che sta vedendo inviare una serie di procedimenti per verifiche sull’Imu.

Si tratta di cittadini che hanno richiesto un sopralluogo per verificare l’inagibilità dei propri immobili, per poter pagare un’Imu ridotta. Ma in questa occasione si sono riscontrate incongruenze, per esempio perché è avvenuta una divisione interna degli spazi non segnalata adeguatamente. Il provvedimento di verifica è avviato, e il rischio è che qualcuno, invece di risparmiare sull’Imu, debba pagare una sanzione.

Altri dettagli sul giornale in edicola sabato 14 gennaio.

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