«Addio alla signora della cultura»
Mariano in lutto per Caterina Napoli

Scomparsa a 63 anni dopo una breve malattia la storica dipendente comunale. Il ricordo commosso degli amministratori: «La nostra città ha perso una figura di rilievo». I funerali domani alle 16 in Santo Stefano

Sempre decisa e solare, nonostante la malattia stesse mettendo a dura prova la sua forza. Se ne è andata così, nell’abbraccio intenso di questa calda estate, Caterina Napoli, 63 anni, storica dipendente del Comune di Mariano.

Il suo sorriso si è spento mercoledì sera vinto da un terribile male, in una breve battaglia per la vita vissuta in silenzio, con la speranza di tutti per un miracolo che purtroppo non c’è stato. Domani, venerdì 10 agosto, alle 16 la città potrà darle l’ultimo saluto in Santo Stefano.

Si chiude così una lunga pagina di attività culturali portata avanti in piazzale Teodoro Manlio per trentaquattro anni. Responsabile del settore Biblioteca, cultura e manifestazioni, dal primo ottobre del 1984, Caterina aveva dato, non solo una sua personale impronta alle rassegne promosse sul territorio.

«Ci siamo trasferiti qua oltre 35 anni fa dalla Toscana - ricorda il marito Emilio Fiorillo -. La sua presenza era di cultura e di impegno per il territorio: amava tanto la musica, ha scritto dei libri sulle tradizioni, i luoghi caratteristici e la storia locali».

Poi è arrivata la malattia che ha affievolito giorno dopo giorno la sua forza, rimasta a lavoro sino a luglio, portando via quel sorriso che Caterina dalla scoperta del tumore, gennaio, regalava a tutti. I pensieri di vicinanza al marito e i figli Arianna e Massimiliano, si susseguono in queste ore arrivando dal sindaco Giovanni Marchisio, «Non solo il Comune, ma tutta la Città di Mariano ha perso una parte importante. Ci mancherai», dall’ex sindaco Alessandro Turati, «Ho avuto la fortuna di conoscerla ed apprezzarla e di poter contare sulla sue idee», da ogni schieramento politico finanche il mondo dell’associazionismo, che hanno voluto rendere omaggio a quella che per tutti è stata una colonna del Comune.

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