Alzate, focolaio in casa di riposo
Sono 17 gli anziani ospiti positivi

Allarme Covid - La Rsa “Don Giovanni Allevi” attualmente vede occupati 45 posti letto in totale. Il presidente rassicura: «Nessuno è grave. Alcuni hanno un po’ di febbre, altri sono asintomatici»

Sono 17 gli anziani ospiti della Rsa “Don Giovanni Allevi” positivi al Covid-19: un focolaio registrato all’interno della struttura che oggi vede occupati 45 posti letto in totale. Quindi, poco meno della metà dell’intera Rsa ha contratto il virus.

A rassicurare sullo stato di salute dei presenti è il presidente della struttura, Andrea Pollastri. «Noi abbiamo 45 persone, e 17 di queste sono positive, alcuni hanno sintomi classici, come un po’ di febbre, o sono comunque al massimo poco sintomatici, o addirittura asintomatici. Situazioni gravi non ne abbiamo». Il presidente si rivolge ai familiari: «Sono sicuro che ne usciremo anche questa volta, anche più forti di prima»

Zero contagi alla prima ondata

Alla prima ondata, la Rsa si era distinta per i zero contagi. Questa volta sta andando in altro modo.

«I pazienti sono tutti sotto osservazione e controllo, abbiamo isolato i positivi dai negativi - riferisce il presidente - Effettuiamo tamponi ogni settimana. Abbiamo anche 6 operatori a casa in malattia, su una quindicina disponibili. Rispecchia quello che succede un po’ ovunque. Eravamo pronti. Avevamo già creato una zona per dividere gli eventuali positivi. È successo tutto settimana scorsa».

Possibile che il virus sia entrato dopo un contatto con un familiare, nel periodo di riapertura alle visite?

«Attenzione massima»

«Non possiamo saperlo - risponde il presidente - Di certo l’attenzione del personale è massima, abbiamo messo degli operatori a occuparsi esclusivamente degli ospiti positivi. Abbiamo dovuto sospendere le attività ludiche con la cooperativa: il servizio di animazione. E il centro diurno. Abbiamo dovuto sospendere anche le visite. Alle famiglie chiedo di avere pazienza su questo. Proseguiremo con le videochiamate. Difficile capire davvero come possa avvenire il contagio: altrove, nella cerchia di conoscenze, ho sentito di persone positive che non hanno idea di come sia potuto succedere».

In queste ore, una lettera aperta sta raggiungendo le famiglie. «Come presidente della Rsa Don Allievi, in questo momento di assoluta emergenza e particolare incertezza, sento il dovere civico ma ancor di più morale di rassicurare tutte le famiglie che fanno parte della nostra seria e considerabile struttura - si legge - In primo luogo voglio ringraziare il nostro personale sanitario, dai medici agli operatori e tutta l’amministrazione, che con il loro contributo e il loro mirabile impegno, stanno svolgendo al meglio la loro professione con orgoglio e senso di responsabilità del proprio ruolo, senza paura. Il vostro lavoro è sempre stato stimato e sarà sempre il punto più importante nei servizi che la nostra Rsa offre ai propri ospiti. La professionalità che vi contraddistingue e l’empatia che avete sviluppato con i nostri nonni sono per noi tutti il segno che la nostra non è un’azienda bensì una grande famiglia».

Il messaggio alle famiglie

E alle famiglie: «È mio intento rassicurarvi che sarà fatto tutto il possibile affinché nessuno possa sentirsi solo e lontano dai propri familiari, cercando in questo periodo di incrementare i contatti telefonici e le videochiamate. Vi chiedo solamente un po’ di pazienza. Vi ringrazio e vi chiedo la vostra vicinanza».

Christian Galimberti

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