Cantù, ex piscine
Nove anni di abbandono

L’acquisizione di Eleca, l’abbattimento dello Sporting nel 2006, poi il fallimento dell’azienda

Là dove c’erano acqua, tuffi e sole, oggi c’è l’erba. Erbacce. Cresciute selvagge, a invadere i bordi della strada, sopra quel che è rimasto delle piscine di Fecchio: il terreno. Accompagnato, ora, solo dalla vegetazione incolta. Uno dei sogni privati e irrealizzati dal gruppo Eleca, fallito due anni fa. E diventato, in via Sparta - solitaria traversa di via per Alzate - terra di nessuno. Il Comune, nelle vicinanze, in questi mesi aveva piazzato anche trappole per topi, golosi di quella zona di brughiera. Oggi, le reti arancioni del cantiere sono sommerse dai rampicanti. E chissà per quanto tempo sarà così.

La storia inizia nel 2006. Quando le ruspe arrivarono ad abbattere lo Sporting Club di Fecchio, un punto di riferimento tra gli Anni Settanta e Ottanta, con piscine, concerti e spettacoli di varietà. Il declino iniziò dopo la metà degli Anni Ottanta. In breve tempo si arrivò alla chiusura di un’area mitica: persino in questi ultimi anni, qualcuno che chiedeva indicazioni per le piscine di Fecchio ancora si poteva incontrare. La Eleca immaginò di insediare una struttura di elite da 120 posti.

Un gioiello lasciato al degrado

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