Cantù, il Consiglio di Stato
«No alla moschea nel capannone»

Sentenza a favore del Comune, la Lega esulta. Nicola Molteni: «Decisione storica, deve essere chiusa». Latorraca: «C’è ancora pendente un ricorso al Tar»

Consiglio di Stato si è espresso, nel capannone di via Milano di proprietà dell’associazione islamica Assalam non è possibile pregare.

Verdetto accolto con grande soddisfazione da parte della Lega, tanto che il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni parla di «sentenza storica», e aggiunge fermo «ora la Moschea abusiva va chiusa, si ripristini la legalità e la Comunità Islamica e la sinistra chiedano scusa a Cantù e ai canturini per aver fatto perdere tempo e soldi».

Ma il braccio di ferro che ormai da sette anni vede contrapposti il Comune e Assalam non è destinato a chiudersi qui, perché è ancora pendente davanti al Tar della Lombardia il ricorso presentato dal sodalizio contro il diniego di permesso di costruire, inoltre, aggiunge Vincenzo Latorraca, legale di Assalam e capogruppo di Partito Democratico, Unire Cantù e Cantù con Noi, «nei fatti ricorre la negazione dei diritti costituzionalmente garantiti e della normativa europea», quindi «Assalam valuterà l’opportunità di un’azione avanti alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo».

(Silvia Cattaneo)

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