Cantù, Jack è tornato
Gli amici gli fanno festa
con striscioni e magliette

Il barista ferito è stato dimesso ieri dal S. Anna. Incredibile l’accoglienza che gli è stata riservata da tutti. Decine di persone hanno voluto salutare Andrea Giacalone di persona

«Ciao». E un sorriso per tutti, una stretta di mano agli amici di sempre. Piccoli gesti che significano tantissimo per Andrea Giacalone, il 25enne, soltanto un mese fa, raggiunto all’addome e alla testa da due colpi di fucile a canne mozze esplosi per gelosia da Antonio Manno, 21 anni, ora recluso al Bassone di Como.

Ieri Jack, dimesso dall’ospedale Sant’Anna di San Fermo, ha potuto salutare con la sua voce i ragazzi e le ragazze che, t-shirt bianca con il suo volto stampato in serie come divisa di gruppo, per lui hanno organizzato una festa a sorpresa di benvenuto.

Persino scambiare qualche timida parola con loro. Incredibile, a pensare che quattro settimane fa stava lottando tra la vita e la morte.

Ieri sera una cinquantina di amici e amiche si sono fatti trovare, a sorpresa, sotto il portico di casa, al piano terra dei condomini di via Grandi. Il cartellone, «Bentornato Jack», e poi i pensieri su fogli sparsi, affissi poco più sotto. «A te che sei un guerriero da ammirare e hai ancora tanto da insegnare». «A te che sei una roccia e non molli mai». «Fatti forza, un giorno potrai vantarti di avercela fatta, di aver combattuto veramente. Forza Jack». Qualcuno ha anche aperto lo spumante e ha fatto girare i bicchieri.

Il servizio su “La Provincia” di venerdì 9 settembre 2016

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